venerdì 30 dicembre 2022

Con intensità io vivo, ora che il secolo va oltre

Con intensità io vivo, ora che il secolo va oltre. 
Si può avvertire il vento d'una grande pagina,
sulla quale Dio e tu e io tracciammo segni
e che ora nell'alto si rigira, tra straniere mani. 

Si può avvertire lo splendore di un suo lato nuovo, 
e su esso tutto ancora può avvenire.

Le silenziose forze saggiano la propria vastità.
E si guardano l'un l'altra, oscuramente.


(Rainer Maria Rilke)

Tu, Oscurità, - da te provengo -

Tu, Oscurità, - da te provengo - 
amo te più che la fiamma 
che dà confine al mondo,

risplendendo 
per qualcosa che somiglia a un cerchio - 
e là, nell'oltre, non v'è alcuno che sappia ciò che sia. 

Ma l'Oscurità trattiene insieme tutte le cose,
figure e fiamme, viventi e me,
come li abbranca,
uomini e potenze - 

e può esistere: una grande forza 
si agita vicino a me. 

Ho fede nelle notti.


(Rainer Maria Rilke)

A Jo parve un ambiente fiabesco

Quando si alzarono da tavola, Jo disse che era ora di andare, ma Laurie le spiegò che aveva ancora qualcosa da farle vedere e la portò nella serra, che era stata illuminata appositamente per lei. A Jo parve un ambiente fiabesco, mentre correva su e giù per i sentierini ammirando i fiori che la circondavano, la luce soffusa, l'aria umida e dolce della fragranza dei fiori, i rampicanti e le piante che pendevano sopra la sua testa. Nel frattempo, il suo nuovo amico tagliò i fiori più belli fino ad averne raccolta una bracciata; poi li legò dicendo, con un'espressione felice che a Jo fece molto piacere leggergli negli occhi: "Ti prego di darli a tua madre, e di riferirle che ho molto apprezzato la medicina che mi ha mandato".


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

The studio balcony

22 agosto 1838

Quanto sono emozionanti i nobili sentimenti che si ritrovano nei libri più antichi, come in quelli di Omero, dello Zend-Avesta o di Confucio! Somigliano a una melodia trasportata a noi dalla brezza del tempo, dopo aver attraversato i corridoi di innumerevoli epoche. Ed è proprio la loro profonda nobiltà a renderceli così vicini e udibili.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

...e questo mi aiuta a non sentirlo troppo lontano

"Nella vita ci sono tanti momenti difficili, ma possiamo sempre sopportarli, se chiediamo aiuto nel modo giusto. Ho l'impressione che la mia bambina lo stia imparando, non è vero?"
"Sì, mamma. E quando tornerò a casa vorrei avere un angolo dello stanzino più grande, in cui mettere i miei libri e la copia di quel quadro che ho provato a dipingere. Il viso della donna non è venuto bene, perché è troppo difficile da copiare, ma il bambino è riuscito meglio, e mi piace molto. É bello pensare che, un tempo, è stato anche Lui un bambino piccolo, e questo mi aiuta a non sentirlo troppo lontano."


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

La luce dà clamore tra le fronde alte del tuo albero

La luce dà clamore tra le fronde alte del tuo albero, 
e per te rende le cose, tutte, variopinte e vane:
appena il giorno viene meno, solo allora ti ritrovano.
Il crepuscolo - tenerezza dello spazio - 
posa mille mani sopra mille teste:
devoto, tra di loro, si fa ciò che è straniero.

In nessun altro modo mai tu vuoi 
reggere il mondo: con un gesto tuo, delicatissimo. 
La terra, dai suoi cieli tu la prendi con la mano,
e vuoi sentirla tra le pieghe del tuo manto. 

Hai un modo così lieve, tu, di esistere.
E chi consacra a te sonori nomi 
la tua prossimità va già dimenticando. 

Dalle tue mani, alte e levate come monti.
si erge, per dare legge ai nostri sensi,
con buia fronte il tuo vigore silenzioso.


(Rainer Maria Rilke)

venerdì 23 dicembre 2022

Basterà un tocco della mia mano qui

"Io sono un mortale" protestò Scrooge "potrei cadere."
"Basterà un tocco della mia mano qui" disse lo Spirito, posandola sul suo cuore "e verrai sorretto in circostanze anche più difficili di questa!".


(Charles Dickens; "Canto di Natale")

Mi hai fatto senza fine

Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.


(Rabindranath Tagore)

mercoledì 21 dicembre 2022

14 luglio 1845

C'è qualcosa di fortemente intenzionale e selettivo nella parola scritta. Non deve meravigliare che, durante le sue spedizioni, Alessandro Magno portasse sempre con sé il suo Omero, che conservava in uno scrigno prezioso. Una parola scritta deve poter esser tradotta in ogni lingua, e svelare la verità a qualsiasi tipo di mente; una parola scritta può essere la più perfetta tra le opere d'arte; e quando può essere respirata e pronunciata come se fosse un prodotto del nostro corpo o del nostro intelletto, allora essa è quanto di più vicino alla vita stessa. È il canale più semplice e puro attraverso il quale una rivelazione può essere trasmessa di epoca in epoca.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Le onde

Le onde s'infrangevano una ad una
Io stavo sola con la sabbia e con la spuma
Del mare che cantava soltanto per me.

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As ondas quebravam uma a uma
Eu estava só com a areia e com a espuma
Do mar que cantava só para mim.


(Sophia de Mello Breyner)

Non so come

Non so come tu canti, mio signore!
Sempre ti ascolto
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo.
Il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.


(Rabindranath Tagore)

sabato 10 dicembre 2022

...non smettere di sperare, anima dolce

Mentre sollevava la tenda per guardare la notte scura, improvvisamente la luna spuntò da dietro le nuvole, e si mise a brillare simile a un grande viso benevolo, che sembrò sussurrarle nel silenzio: "Non smettere di sperare, anima dolce! Dietro le nuvole c'è sempre la luce".


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

Basterebbe comprendere

Basterebbe comprendere, con sufficiente chiarezza, quanto sono sbagliate le nostre vite, affinché esse diventino già meravigliose. Ricordiamoci di non tendere troppo a lungo verso l'alto, e concediamoci ogni tanto di colare a picco nella direzione opposta e di crogiolarci nella mediocrità. Anche dal pozzo più profondo è possibile ammirare le stelle, se non il sole. Bisogna avere il buon senso di saper affondare quando non si può nuotare: per una carcassa è sempre meglio andare a fondo che restare a galla e rendere l'aria irrespirabile. Il che non significa colare a picco, bensì cavalcare la gravità della terra come fa una stella, per essere poi sempre risospinti verso l'alto - semper cadendo numquam cadit [Cadendo sempre, non cade mai] -, e solo così, arrendendoci alla gravità universale, a tempo debito ci trasformeremo in stelle fisse.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Il mio diario è come una foglia

Il mio diario è quella parte di me che altrimenti andrebbe perduta e sprecata, quelle spigolature sul campo che raccolgo durante l'azione. Non voglio vivere per esso, bensì scriverlo per le divinità. Sono loro i miei corrispondenti, ai quali ogni giorno invio una comunicazione preaffrancata. Sono l'impiegato di uno studio contabile e ogni sera trascrivo le mie annotazioni dal registro giornaliero al libro mastro. Il mio diario è come una foglia che pende sulla mia testa mentre cammino: tiro verso di me il ramoscello e scrivo su di essa le mie preghiere, e quando lo lascio andare lui torna di scatto nella sua posizione e mostra al cielo i miei scarabocchi. Come se il mio diario non fosse nascosto nel cassetto della mia scrivania, bensì pubblico come qualsiasi altra foglia in Natura. Lungo la riva del fiume è un papiro, nei pascoli è la cartapecora, e sulle colline è una pergamena. Lo trovo ovunque, libero come le foglie che ricoprono i viali in autunno. Il corvo, l'oca e l'aquila mi prestano una penna, e il vento soffia via le foglie man mano che avanzo. E se l'immaginazione non mi sostiene, e si impantana nella melma e nel fango, allora scrivo con un giunco.
Quasi sempre si tratta di appunti improvvisati per ricordare eventi accidentali - per me importanti quanto un terremoto o un'eclissi.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

sabato 26 novembre 2022

Se penso alla bellezza

Se penso alla bellezza - dice - v'incorporo
il mondo intero. La penso pensando alla morte
e tutto allora mi si presenta insostituibile, 
anche i giorni della tristezza: quando l'attesa
non smette di origliare e la rabbia 
accende fuochi ovunque per scaldarsi. 
Chi negherà bellezza all'abbraccio
che può esserci tolto?

Ah, lo schianto del fulmine dietro l'acacia!


(Elio Pecora)

...le cose accadono davvero

Ogni tanto, in questo mondo banale e monotono, le cose accadono davvero come nei libri di fiabe, ed è una grande consolazione. Soltanto mezz'ora dopo che ciascuna di loro aveva dichiarato di non poter contenere una goccia di felicità in più, la goccia arrivò.


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

Portrait of a woman

 

...ed è come una presenza invisibile

- 22 giugno 1839. Sabato.

Negli ultimi giorni sono entrato in contatto con uno spirito puro e incontaminato che vaga nell'etere senza riuscire a fermarsi da nessuna parte. Esistono persone avvolte dall'aura e dalla predestinazione della virtù, non sempre consapevoli di questa condizione, e a volte persino lente a riconoscerla negli altri. È impossibile non amare simili individui; al contempo, la loro amabilità è, per così dire, indipendente da essi, tant'è che rimane nell'aria quando sono assenti, ed è come una presenza invisibile che ci tiene compagnia quando essi si trovano nelle vicinanze.

La virtù che apprezziamo è nostra quanto dell'altra persona. Riconosciamo negli altri soltanto ciò che possediamo anche noi.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

mercoledì 23 novembre 2022

20 giugno 1840

Tra le pagine di un buon libro deve riecheggiare qualcosa di simile ai suoni di un bosco. A volte odo il canto vispo ed enfatico di un tordo, e sono tentato di voltare diverse pagine; altre volte sento il ghigno frettoloso dello scoiattolo che si tuffa dall'altra parte di un muro.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

...e continuo a cercare senza sosta

- 13 agosto 1838

C'è sempre qualcuno che mi propina le sue belle teorie sull'universo e le sue plausibili soluzioni, ma mai qualcuno che si offra di aiutarmi, e io torno ancora una volta al mio oceano senza sponde né isole, e continuo a cercare senza sosta un fondale che trattenga la mia ancora affinché non si muova più.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

mercoledì 16 novembre 2022

Un giorno bianco

Dammi un giorno bianco, un mare di belladonna,
Un movimento
Intero, unito, addormentato
Come un solo momento.

Io voglio camminare con chi dorme
Fra paesi senza nome che fluttuano.

Immagini così mute
Che nel guardarle mi sembri
D'aver chiuso gli occhi.

Un giorno in cui si possa non sapere.

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Dai-me um dia branco, um mar de beladona,
Um movimento
Inteiro, unido, adormecido
Como um só momento.

Eu quero caminhar com quem dorme
Entre países sem nome que flutuam.

Imagens tão mudas
Que ao olhá-las me pareça
Que fechei os olhos.

Um dia em que se possa não saber.


(Sophia de Mello Breyner Andresen)

lunedì 31 ottobre 2022

Candidamente sta

candidamente sta 
sulla bianca peonia
una formica di montagna

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yamaari no
akarasamanari
hakubotan


(Yosa Buson)

Spazio nella neve

spazio nella neve:
viola pallido sboccia
l'aralia

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yukima yori
usumurasaki no 
meudo kana


(Matsuo Basho)

Deserto

Lo sanno anche i bambini
come nasce un deserto.
Non dipende dal sole
né dal morso ossessivo
delle formiche rosse
di mosche dell'ulivo.
Un deserto si forma quando il cuore
degli uomini si fa pallido e secco
si forma se continuano a mancare
amore, ira o digiuno.
Così questo giardino
va stornando il suo verde
e finirà per logorarsi esausto
per sgarbi della pura indifferenza 
per caduta dei venti di passione
per concorso dei nostri tanti senza.
E nessuno potrà un giorno scoprire
chi tra noi inferse il colpo decisivo.


(Lucio Mariani)

sabato 29 ottobre 2022

...attendere che una voce familiare giunga a noi

A conti fatti, nemmeno una società del tutto nuova lascerebbe l'uomo soddisfatto. Eppure, come quelle donne di Malamocco o di Pellestrina che la sera, quando i loro mariti sono a pescare, si riuniscono sulla spiaggia e intonano dei canti nostalgici finché non odono le voci dei loro uomini, giunte a loro dopo aver solcato il mare, allo stesso modo dobbiamo continuare a intonare infaticabilmente le strofe dei nostri lai e ad attendere che una voce familiare giunga a noi da grandi distanze.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

6 marzo 1938

Come può un uomo star seduto a tagliarsi le unghie mentre la terra continua a ruotare in mezzo a una baraonda di musica delle sfere, facendolo vorticare intorno al suo asse per ventiquattromila miglia nell'arco di una giornata, e compiendo una rotazione complessiva di circa due milioni di miglia? E intanto sulla superficie c'è un tale marasma, il vento che soffia incessante, seguito da una brezza leggera, quindi un uragano, e le maree mai ferme, in costante fluttuazione, e il Niagara che non si riposa mai, e tambureggia instancabile sulle rocce calcaree, e nel frattempo quell'esodo estivo al quale le nostre orecchie sono ormai abituate ma che andrebbe chiamato "confusione", se non addirittura "scompiglio", nonostante adesso lo chiamino ironicamente "silenzio udibile", questo continuo affrettarsi degli uomini da un posto all'altro, e il loro confuso chiacchiericcio, mentre in sottofondo si ode quell'incessante armeggiare definito "mormorio industriale". Com'è possibile che a questo pensiero un uomo non si alzi in piedi sconvolto?


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

venerdì 21 ottobre 2022

Assonanze

Eccoti qui a riempire la giornata
di cose e di rammendi
da fare tra ferita e ferita
aspettando che finisca l'attesa
che arrivi la sorpresa d'un avviso
l'offerta d'una mano per carezzarti il viso
la voce d'un umano.
E la sera trascorre
per giungere alla sfera
del silenzio
nel tempio.


(Lucio Mariani)

Poesia quando

Il canto
fulminante
spicca
dal coro delle malìe superstiti
muta in un grido nitido
questa fame d’amore
inesaurita


(Lucio Mariani)

Ci sono molte Beth al mondo

Trascorreva lunghe giornate in silenzio, ma non si annoiava né si sentiva sola, perché il suo piccolo mondo era popolato di amici immaginari, e per natura era un'apina laboriosa. Aveva sei bambole da tirar su dal letto e vestire ogni mattina. Beth era infatti ancora una bambina, e amava moltissimo i giochi. Tra le sue bambole non ce n'era nemmeno una che fosse tutta intera, o graziosa: erano state abbandonate e lei le aveva raccolte. Quando le più grandi non usavano più i loro giochi, li passavano sempre a lei, perché Amy non voleva niente di vecchio o brutto. Beth, invece, voleva loro ancora più bene proprio per quella ragione, e aveva messo su un ospedale per le bambole malate. Mai le loro viscere di pezza erano state trafitte da uno spillo; mai avevano subito parole adirate o strattoni; mai erano state trascurate, nemmeno la più brutta tra loro. Venivano tutte nutrite e vestite, cullate e accarezzate, con un affetto davvero incredibile.
Uno sventurato rimasuglio di quello che era stata una bambola era appartenuto un tempo a Jo. Dopo avere condotto una vita tempestosa, era finita in un sacco di stracci, e Beth l'aveva salvata da quello scomodo ospizio, portandola al suo rifugio. Poiché le mancava la parte superiore della testa, Beth le aveva confezionato una cuffietta, e dato che non aveva più né braccia né gambe, la bambina nascondeva il corpo mutilato avvolgendolo in una copertina. A quell'invalida cronica dedicava tutte le sue attenzioni. Se qualcuno si fosse mai accorto di quanta cura fosse consacrata a quella bambolina, penso che, pur ridendone, sarebbe rimasto toccato nel profondo del cuore. Beth le portava mazzolini di fiori; le leggeva delle storie; la portava fuori per farle respirare l'aria fresca, nascondendola sotto il mantello; le cantava delle ninne nanne, e non andava mai a letto senza prima baciare quel visetto sporco e sussurrare teneramente: "Buonanotte, povera piccolina".
(...)
Ci sono molte Beth al mondo, che se ne stanno sedute nel loro angolino, timide e silenziose, finché qualcuno non ha bisogno di loro. Si sacrificano per gli altri in modo tanto lieto che nessuno si accorge delle loro rinunce, fino al momento in cui il piccolo grillo accanto al focolare smette di cantare e la loro presenza dolce e solare svanisce, lasciando soltanto tenebre e silenzio.


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

giovedì 20 ottobre 2022

Io guardo spesso il cielo

Io guardo spesso il cielo. Lo guardo di mattino nelle
ore di luce e tutto il cielo s'attacca agli occhi e viene a
bere, e io a lui mi attacco, come un vegetale
che si mangia la luce.


(Mariangela Gualtieri)

Musica

 

Finalmente, raggiunsero la biblioteca

Finalmente, raggiunsero la biblioteca, e qui Jo batté le mani e si mise a saltellare, come faceva sempre quando era particolarmente deliziata da qualcosa. Le pareti erano completamente coperte da file e file di libri, e inoltre c'erano quadri, statue e interessanti teche piene di monete e altre curiosità, e ancora comode poltrone e strani tavolinetti, e bronzi; e infine, per coronare il tutto, un grande camino circondato da una serie di formelle di terracotta.
"Oh, che immensa ricchezza!" sospirò Jo lasciandosi cadere in una poltrona di velluto imbottita e guardandosi intorno con aria profondamente soddisfatta. "Theodore Laurence, dovresti essere il ragazzo più felice del mondo!" aggiunse impressionata.


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

lunedì 3 ottobre 2022

Fissità

Da me a quell'ombra in bilico tra fiume e mare
solo una striscia di esistenza
in controluce dalla foce.
Quell'uomo.
Rammenda reti, ritinteggia uno scafo.
Cose che io non so fare. Nominarle appena.
Da me a lui nient'altro: una fissità.
Ogni eccedenza andata altrove. O spenta.


(Vittorio Sereni)

La poesia

Una poesia come un sorso d’acqua bevuto al buio.
Come un povero animale ansante ferito.
Come una monetina d’argento perduta per sempre
[nella foresta notturna.
Una poesia senz'altra angustia che la sua misteriosa
[condizione di poesia.
Triste.
Solitaria.
Unica.
Ferita da mortal bellezza.

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Um poema como um gole d'água bebido no escuro.
Como um pobre animal palpitando ferido.
Como pequenina moeda de prata perdida para sempre
[na floresta noturna.
Um poema sem outra angústia que a sua misteriosa
 [condição de poema.
Triste.
Solitário.
Único.
Ferido de mortal beleza.


(Mario Quintana)

L'impaginazione

I libri di poesie devono avere margini spaziosi e molte pagine in bianco e sufficienti spazi vuoti nelle pagine stampate, perché i bambini possano riempirli di disegni - gatti, uomini, aeroplani, case, comignoli, alberi, lune, ponti, automobili, cani, cavalli, buoi, trecce, stelle - che entreranno anch'essi a far parte dei poemi...

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Os livros de poemas devem ter margens largas e muitas páginas em branco e suficientes claros nas páginas impressas, para que as crianças possam enchê-los de desenhos - gatos, homens, aviões, casas, chaminés, árvores, luas, pontes, automóveis, cachorros, cavalos, bois, tranças, estrelas - que passarão também a fazer parte dos poemas...


(Mario Quintana)

mercoledì 14 settembre 2022

Ogni oggetto sembrava avvertire l'imminente cambiamento

Sembrava che un soffio di aria fresca fosse entrato in casa, e le stanze silenziose furono rischiarate da una luce più intensa di quella del sole. Ogni oggetto sembrava avvertire l'imminente cambiamento e trarne speranza.


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

Amo in te

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile

entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne

amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.


(Nazim Hikmet)

martedì 6 settembre 2022

Il giorno ha gli occhi di un fanciullo

Il giorno ha gli occhi di un fanciullo. Chiara
La sera pare una ragazza altera.
Ma la notte ha il mio buio colore,
il colore di un cupo splendore.


(Sandro Penna)

L'amore dopo l'amore

Verrà il momento
in cui, con gioia,
saluterai te stesso mentre arrivi
alla tua porta, nel tuo specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

dicendo: siediti qui. Mangia.
Amerai di nuovo l’estraneo che era te.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, all’estraneo che ti ha amato

per tutta la vita, che hai ignorato
per un altro, che ti conosce a memoria.
Togli le lettere d’amore dallo scaffale dei libri,

le foto, gli appunti disperati,
sbuccia la tua immagine dallo specchio.
Siediti. Banchetta con la tua vita.

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The time will come
when, with elation
you will greet yourself arriving
at your own door, in your own mirror
and each will smile at the other’s welcome,

and say, sit here. Eat.
You will love again the stranger who was your self.
Give wine. Give bread. Give back your heart
to itself, to the stranger who has loved you

all your life, whom you ignored
for another, who knows you by heart.
Take down the love letters from the bookshelf,

the photographs, the desperate notes,
peel your own image from the mirror.
Sit. Feast on your life.


(Derek Walcott)

lunedì 5 settembre 2022

Ora che sale il giorno

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
tramonta nei canali.

È così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.

Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!


(Salvatore Quasimodo)

Non siamo mai troppo grandi per questo gioco

"Vi ricordate di quando giocavate al Viaggio del pellegrino, da piccole? Niente vi piaceva di più di quando vi legavo sulle spalle dei sacchetti come se fossero fardelli. Poi vi davo cappellacci, bastoni e rotoli di carta e voi percorrevate tutta la casa, dalla cantina, che era la Città della Distruzione, su su fino in cima, dove trovavate tutto ciò che vi poteva servire per costruire la Città Celeste".
"Com'era divertente! Più di tutto mi piaceva passare vicino ai leoni, combattere Apollion e attraversare la valle in cui si trovavano gli Spiriti Maligni!" esclamò Jo. 
"A me piaceva il punto in cui i fardelli cadevano rotolando al piano terra", disse Meg. 
"Io invece preferivo quando sbucavamo sulla terrazza del tetto dove c'erano i nostri fiori e il pergolato e tutte le nostre belle cose, e poi ci mettevamo a cantare allegre sotto il sole", disse Beth sorridendo, come se rivivesse con il pensiero quei momenti piacevoli.
"Io non ricordo quasi niente, se non che avevo paura della cantina e dell'ingresso buio, mentre mi piaceva la torta che mangiavamo bevendo il latte una volta arrivate lassù. Se non fossi troppo grande, ormai, per questi giochi, mi piacerebbe rifarlo", disse Amy, che iniziava già a parlare di rinunciare alle cose troppo infantili alla venerabile età di dodici anni.
"Non siamo mai troppo grandi per questo gioco, tesoro, poiché in realtà è ciò che facciamo tutti i giorni, in un modo o nell'altro. I nostri fardelli sono qui, la nostra strada è davanti a noi, e il desiderio di bontà e felicità è la guida che ci conduce, attraverso errori e difficoltà, alla pace che è la vera Città Celeste. E adesso, mie piccole pellegrine, cercate di ricominciare questo gioco, non per finta ma nella realtà, e vedete a che punto del percorso riuscite ad arrivare prima che il papà torni a casa."


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

sabato 20 agosto 2022

Tu che non sei mai uscito dal tuo recinto...

Tu che non sei mai uscito dal tuo recinto,
sei mai stato al cancello nella malinconia
a guardare su sentieri sognanti
la sera nel blu sfumare via?

Non era forse un assaggio di lacrime mai piante
come fuoco che sulla tua lingua ardeva,
quando sull’inesplorata via
un sole rosso sangue si dissolveva?

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Du som aldrig gått ut ur ditt trädgårdsland,
har du nånsin i längtan vid gallret stått
och sett hur på drömmande stigar
kvällen förtonat i blått?

Var det icke en försmak av ogråtna tårar
som liksom en eld på din tunga brann,
när över vägar du aldrig gått
en blodröd sol försvann?


(Edith Irene Södergran)

Anche i fiori di u

anche i fiori di u
sono bianchi: nel mezzo della notte
la via lattea

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u no hana mo
shiroshi yonaka no
ama-no-gawa


(Ikenishi Gonsui)

Risalire le genealogie di questi alti dolori umani

E quella volta, alla sua mente di monomaniaco non aveva mancato di balenare che tutta l'angoscia dell'attuale sofferenza altro non era che la conseguenza diretta di un dolore precedente (...) Infatti, pensava Achab, poiché anche le più eccelse felicità terrene celano sempre in sé qualcosa di insignificante e di meschino, e invece tutti i dolori veramente sentiti hanno una misteriosa significanza e in certi uomini una grandiosità da arcangelo, ripercorrendone con diligenza la traccia l'ovvia deduzione non si smentisce. Risalire le genealogie di questi alti dolori umani ci porta infine tra le primogeniture senza fonte degli dèi; e così, dinanzi a tutti i soli che lieti maturano il fieno, dinanzi alle tonde lune della mietitura coi loro cimbali soavi, è giocoforza ammettere questo, che nemmeno gli dèi sono eternamente felici. L'incancellabile marchio della tristezza innato sulla fronte dell'uomo non è che l'impronta di dolore di chi lo imprime. (...) quando si trattava delle zone più profonde di Achab, ogni rivelazione portava seco più una significativa oscurità che non la luce della spiegazione.


(Herman Melville; "Moby Dick")

Invito alla danza


 

L'anima in attesa

Sono sola tra gli alberi al lago,
vivo in amicizia con i vecchi abeti a riva
e in segreta intesa con tutti i giovani sorbi.
Sola, sto distesa ad aspettare,
non ho visto passare nessuno.
Grandi fiori mi guardano dall’alto di
lunghi steli,
pungenti rampicanti mi strisciano sul grembo,
ho un solo nome per tutto, ed è amore.

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Jag är allena bland träden vid sjön,
jag lever i vänskap med strandens gamla granar
och i hemligt samförstånd med alla unga rönnar.
Allena ligger jag och väntar,
ingen människa har jag sett gå förbi.
Stora blommor blicka ned på mig från höga stjälkar,
bittra slingerväxter krypa i min famn,
jag har ett enda namn för allt, och det är kärlek.


(Edith Irene Södergran)