domenica 28 febbraio 2021

Presentazione di Maria al Tempio

Per comprendere com'ella fosse allora 
devi prima raccoglierti in un punto 
dove in te agiscono colonne e gradinate
tu puoi intuire; dove archi perigliosi 
travalicano l'abisso di uno spazio 
che in te restò poiché su tali blocchi 
s'innalzava che tu mai più da te
li svellerai: tu stesso crolleresti. 
Se giungi a questo e tutto in te è di pietra 
parete, sala, colpo d'occhio, volta -, allora prova 
a discostare un poco con le mani 
il grandioso sipario che hai davanti:
tutto risplende di maestosi oggetti 
che soverchiano in te sorriso e tatto. 
In alto, in basso, palazzi su palazzi,
più ampie da balaustre balaustre erompono 
per emergere in alto a tali bordi 
che tu, quando li guardi, hai le vertigini. 
Da tripodi fumanti una foschia 
avvolge ciò che è vicino, ma il lontano 
figge su te i suoi diritti raggi -, 
e se ora da coppe in chiare fiamme 
svaria un bagliore su vesti che si appressano: 
tu come resisti?

Ma lei giunse e sollevò lo sguardo 
ad abbracciare tutto questo. 
(Un'infante, una bimba tra le donne). 
Poi salì, quieta, tutta in sé fidente, 
verso lo sfarzo che per lusinga si ritrasse: 
tanto era ciò che edificano gli uomini
sommerso, sopraffatto dalla lode 

nel loro cuore. Dall'ardore
di abbandonarsi ad interiori segni. 
Ed erano convinti i genitori 
di inviarla lassù dove sembrò riceverla 
quel minaccioso dal petto sfolgorante,
ma piccola com'era passò di mano in mano 
sino al destino suo ch'era già pronto, alto 
più della sala, e di quella magione ben più greve.


(Rainer Maria Rilke)