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venerdì 30 giugno 2023

Quanto ad essere felici

Quanto ad essere felici, questo è
il terribilmente difficile, estenuante. 

Come portare in bilico
sulla testa una preziosa pagoda,
tutta di vetro soffiato, adorna di campanelli
e di fragili fiamme accese;
e continuare a compiere ora per ora i mille
oscuri e pesanti movimenti della giornata
senza che un lumicino si spenga, che
un campanello dia una nota turbata. 


(Cristina Campo)

martedì 18 aprile 2017

La tentazione

Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto.
Per la prima volta vedrai i pori schiudersi
come musi di pesce e potrai ascoltare
il mormorio del sangue nelle gallerie
e sentire la luce scivolarti sulle cornee
come lo strascico di un abito; per la prima volta
avvertirai la gravità pungerti
come una spina nel calcagno
e per l’imperativo delle ali avrai male alle scapole.
Ti prometto di renderti talmente vivo che
la polvere ti assorderà cadendo sopra i mobili,
che le sopracciglie diventeranno due ferite fresche
e ti parrà che i tuoi ricordi inizino
con la creazione del mondo.


(Nina Cassian)

martedì 4 marzo 2014

Non sono domande retoriche

Trapiantato nell’Ottocento, di che si occuperebbe un alchimista di genio? Che ne sarebbe di Cristoforo Colombo, oggi che le comunicazioni marittime sono servite da un migliaio di società di trasporti? Che avrebbe scritto Shakespeare in un’epoca in cui il teatro non fosse ancora esistito o in cui avesse smesso di esistere? Non sono domande retoriche. Quando un uomo è dotato per un’attività che ha già suonato la mezzanotte (o che non ha ancora suonato la prima ora), che ne è del suo talento? Si trasforma? Si adatta? Cristoforo Colombo diventerebbe direttore di una compagnia di viaggi? Shakespeare scriverebbe sceneggiature per Hollywood? Picasso disegnerebbe cartoni animati? Oppure tutti questi grandi talenti si tirerebbero in disparte, se ne andrebbero, per così dire, nel convento della storia, pieni di una cosmica delusione di essere nati nel momento sbagliato, fuori dall’epoca che è la loro, fuori dal quadrante del tempo per cui erano stati creati? Abbandonerebbero il loro talento anacronistico come Rimbaud abbandonò a diciannove anni la poesia?


(Milan Kundera)

giovedì 8 marzo 2012

No charm equal

There is no charm equal to tenderness of heart.


(Jane Austen)