domenica 18 agosto 2013

Soffia il vento

soffia il vento:
si tengono forte
i boccioli di pruno

-----

kaze ga fuku
ume no tsubomi wa
shikkari to


(Uejima Onitsura)

Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente?

 
Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole qualcuno che non ha posizione sociale né potrà averne mai una; in breve, l’infino degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno. Questa è la mia ambizione, che, malgrado tutto, è basata meno sull’ira che sull’amore, più sulla serenità che sulla passione. É vero che spesso mi trovo nello stato più miserando, ma resta sempre un’armonia calma e pura, una musica dentro di me. Vedo disegni e dipinti nelle capanne più povere, nell’angolo più lurido. E la mia mente è attratta da queste cose come da una forza irresistibile.


(Vincent Van Gogh; "Lettere a Theo")

sabato 10 agosto 2013

...quanti utili progressi ogni giorno mi arreca

Mi accorgo, o Lucilio, non solo di migliorare, ma addirittura di trasformarmi; non garantisco, o spero fin d'ora, che non rimanga in me più nulla da modificare. E come non dovrei avere nel mio animo molte componenti che devono essere o rafforzate o attenuate o collocate su un piano più alto? E la prova stessa che il mio animo è disposto al meglio consiste nell'essere in grado di vedere i difetti che finora ignorava. Esiste una categoria di ammalati che meritano le nostre congratulazioni perché hanno preso coscienza del proprio male. (...) Non riesci neppure a immaginarti quanti utili progressi ogni giorno mi arreca. "Manda" tu dici "anche a un uomo quale io sono codesti mezzi che hai trovato così efficaci." Ebbene, voglio trasfonderli nel tuo animo ed è per me una gioia imparare qualcosa per poi insegnarla; nulla, sia pure di eccelso e di salutare, mi farà piacere, se l'avrò appresa soltanto per me stesso. Se la saggezza mi venisse data alla condizione esclusiva di tenerla racchiusa in me e di non poterla esprimere, la rifiuterei: senza un compagno, nessun bene è un possesso piacevole. Dunque ti invierò addirittura quei libri e perché tu non abbia a faticare troppo nel cercare qua e là i punti che ti servono, includerò diversi segni, così troverai subito i passaggi che approvo e ammiro. (...) Nel frattempo, essendoti debitore della piccola ricompensa quotidiana, ti dirò quel che oggi ho trovato di accattivante in Ecatone. "Mi chiedi" egli dice "quali siano i miei progressi? Ho cominciato a essere amico di me stesso." Fece davvero un bel progresso: non sarebbe stato mai solo. Sappi che un amico di questo genere è accessibile a tutti. Stammi bene.


(Seneca, "Lettere a Lucilio")

Virtue and Riches


lunedì 5 agosto 2013

Il mio cuore non fa che nascondersi

Il mio cuore non fa che nascondersi dietro il mio spirito per pudore: io parto per strappare una stella al cielo e poi, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore.


(Edmond Rostand; "Cyrano de Bergerac")

Non abbiamo nessuna ragione di diffidare del mondo

Non abbiamo nessuna ragione di diffidare del mondo. Se vi sono degli spaventi, sono i nostri: se vi sono degli abissi, sono i nostri abissi; se ci sono dei pericoli dobbiamo sforzarci di amarli. Se costruiamo la nostra vita su questo principio, allora tutto quello che ancora oggi ci sembra estraneo ci diverrà famigliare e fedele. Come dimenticare quegli antichi miti che si trovano all'inizio della storia di tutti i popoli; i miti di quei draghi, i quali, nell'attimo supremo, si cambiano in principesse? Tutti i draghi della nostra vita sono forse principesse che aspettano di vederci belli e coraggiosi. Tutte le cose terrorizzanti non sono forse che cose senza soccorso, che aspettano che noi le soccorriamo. Così, non dovete spaventarvi, quando una tristezza si fa in voi, fosse anche una tristezza più grande di tutte quelle che avete finora vissute. Quando un'inquietudine passa, come ombra o luce di nuvola, sulle vostre mani e sul vostro fare, dovete pensare che qualche cosa sta avvenendo in voi, che la vita non vi ha dimenticato, che la vita vi tiene nelle sue mani e non vi abbandonerà.


(Rainer Maria Rilke; Borgeby Gard - Fladie - Svezia, 12 Agosto 1904)

Forse la mia ultima lettera a Mehmet

Da una parte gli aguzzini tra noi ci separano come un muro d'altra parte questo cuore sciagurato mi ha fatto un brutto scherzo mio piccolo, mio Mehmet forse il destino m'impedirà di rivederti. Sarai un ragazzo, lo so, simile alla spiga di grano ero così quand'ero giovane biondo, snello, alto di statura; i tuoi occhi saranno vasti come quelli di tua madre con dentro talvolta uno strascico amaro di tristezza, la tua fronte sarà chiara infinitamente avrai anche una bella voce - la mia era atroce - le canzoni che canterai spezzeranno i cuori sarai un conversatore brillante in questo ero maestro anch'io quando la gente non m'irritava i nervi dalle tue labbra colerà il miele ah Mehmet, quanti cuori spezzerai!

È difficile allevare un figlio senza padre non dare pena a tua madre gioia non gliene ho potuta dare dagliene tu. Tua madre, forte e dolce come la seta tua madre sarà bella anche all'età delle nonne come il primo giorno che l'ho vista quando aveva diciassette anni sulla riva del Bosforo era il chiaro di luna era il chiaro del giorno era simile a una susina dorata. Tua madre un giorno come al solito ci siamo lasciati: A stasera! Era per non vederci più. Tua madre, nella sua bontà la più saggia delle madri che viva cent'anni, che Dio la benedica.

Non ho paura di morire, figlio mio; però malgrado tutto, a volte quando lavoro trasalisco di colpo oppure nella solitudine del dormiveglia contare i giorni è difficile non ci si può saziare del mondo Mehmet, non ci si può saziare. Non vivere su questa terra come un inquilino oppure in villeggiatura nella natura vivi in questo mondo come se fosse la casa di tuo padre credi al grano al mare alla terra ma soprattutto all'uomo. Ama la nuvola la macchina il libro ma innanzitutto ama l'uomo. Senti la tristezza del ramo che si secca del pianeta che si spegne, dell'animale infermo ma innanzitutto la tristezza dell'uomo. Che tutti i beni terrestri ti diano gioia che l'ombra e il chiaro ti diano gioia che le quattro stagioni ti diano gioia ma che soprattutto l'uomo ti dia gioia. La nostra terra, la Turchia, è un bel paese tra gli altri paesi e i suoi uomini quelli di buona lega, sono lavoratori pensosi e coraggiosi e atrocemente miserabili si è sofferto e si soffre ancora ma la conclusione sarà splendida. Tu, da noi, col tuo popolo costruirai il futuro lo vedrai coi tuoi occhi, lo toccherai con le tue mani. Mehmet, forse morirò lontano dalla mia lingua lontano dalle mie canzoni lontano dal mio sale e dal mio pane con la nostalgia di tua madre e di te del mio popolo e dei miei compagni ma non in esilio, non in terra straniera morirò nel paese dei miei sogni, nella bianca città dei miei giorni più belli.

Mehmet, piccolo mio ti affido ai compagni turchi me ne vado ma sono calmo la vita che si disperde in me, si ritroverà in te per lungo tempo e nel mio popolo, per sempre.


(Nazim Hikmet; 1955)

sabato 3 agosto 2013

Ultimo brindisi

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

-----

Я пью за разоренный дом,
За злую жизнь мою,
За одиночество вдвоем,
И за тебя я пью, -
За ложь меня предавших губ,
За мертвый холод глаз,
За то, что мир жесток и груб,
За то, что Бог не спас.


(Anna Achmatova; 1934)

giovedì 1 agosto 2013

La debolezza è potenza

...che si avverino i loro desideri... che possano crederci, e che possano ridere delle loro passioni! Infatti, ciò che chiamiamo passione in realtà non è energia spirituale, ma solo attrito tra l'animo e il mondo esterno. E, soprattutto, che possano credere in se stessi, e che diventino indifesi come bambini: perché la debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l'uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido. Così come l'albero, mentre cresce, è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagni della morte; debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell'esistenza. Ciò che si è irrigidito non vincerà.


(Arsenij Tarkovskij)

Ciò che oggi ho scelto

Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere.


(James Joyce)