venerdì 30 dicembre 2022

Con intensità io vivo, ora che il secolo va oltre

Con intensità io vivo, ora che il secolo va oltre. 
Si può avvertire il vento d'una grande pagina,
sulla quale Dio e tu e io tracciammo segni
e che ora nell'alto si rigira, tra straniere mani. 

Si può avvertire lo splendore di un suo lato nuovo, 
e su esso tutto ancora può avvenire.

Le silenziose forze saggiano la propria vastità.
E si guardano l'un l'altra, oscuramente.


(Rainer Maria Rilke)

Tu, Oscurità, - da te provengo -

Tu, Oscurità, - da te provengo - 
amo te più che la fiamma 
che dà confine al mondo,

risplendendo 
per qualcosa che somiglia a un cerchio - 
e là, nell'oltre, non v'è alcuno che sappia ciò che sia. 

Ma l'Oscurità trattiene insieme tutte le cose,
figure e fiamme, viventi e me,
come li abbranca,
uomini e potenze - 

e può esistere: una grande forza 
si agita vicino a me. 

Ho fede nelle notti.


(Rainer Maria Rilke)

A Jo parve un ambiente fiabesco

Quando si alzarono da tavola, Jo disse che era ora di andare, ma Laurie le spiegò che aveva ancora qualcosa da farle vedere e la portò nella serra, che era stata illuminata appositamente per lei. A Jo parve un ambiente fiabesco, mentre correva su e giù per i sentierini ammirando i fiori che la circondavano, la luce soffusa, l'aria umida e dolce della fragranza dei fiori, i rampicanti e le piante che pendevano sopra la sua testa. Nel frattempo, il suo nuovo amico tagliò i fiori più belli fino ad averne raccolta una bracciata; poi li legò dicendo, con un'espressione felice che a Jo fece molto piacere leggergli negli occhi: "Ti prego di darli a tua madre, e di riferirle che ho molto apprezzato la medicina che mi ha mandato".


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

The studio balcony

22 agosto 1838

Quanto sono emozionanti i nobili sentimenti che si ritrovano nei libri più antichi, come in quelli di Omero, dello Zend-Avesta o di Confucio! Somigliano a una melodia trasportata a noi dalla brezza del tempo, dopo aver attraversato i corridoi di innumerevoli epoche. Ed è proprio la loro profonda nobiltà a renderceli così vicini e udibili.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

...e questo mi aiuta a non sentirlo troppo lontano

"Nella vita ci sono tanti momenti difficili, ma possiamo sempre sopportarli, se chiediamo aiuto nel modo giusto. Ho l'impressione che la mia bambina lo stia imparando, non è vero?"
"Sì, mamma. E quando tornerò a casa vorrei avere un angolo dello stanzino più grande, in cui mettere i miei libri e la copia di quel quadro che ho provato a dipingere. Il viso della donna non è venuto bene, perché è troppo difficile da copiare, ma il bambino è riuscito meglio, e mi piace molto. É bello pensare che, un tempo, è stato anche Lui un bambino piccolo, e questo mi aiuta a non sentirlo troppo lontano."


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

La luce dà clamore tra le fronde alte del tuo albero

La luce dà clamore tra le fronde alte del tuo albero, 
e per te rende le cose, tutte, variopinte e vane:
appena il giorno viene meno, solo allora ti ritrovano.
Il crepuscolo - tenerezza dello spazio - 
posa mille mani sopra mille teste:
devoto, tra di loro, si fa ciò che è straniero.

In nessun altro modo mai tu vuoi 
reggere il mondo: con un gesto tuo, delicatissimo. 
La terra, dai suoi cieli tu la prendi con la mano,
e vuoi sentirla tra le pieghe del tuo manto. 

Hai un modo così lieve, tu, di esistere.
E chi consacra a te sonori nomi 
la tua prossimità va già dimenticando. 

Dalle tue mani, alte e levate come monti.
si erge, per dare legge ai nostri sensi,
con buia fronte il tuo vigore silenzioso.


(Rainer Maria Rilke)

venerdì 23 dicembre 2022

Basterà un tocco della mia mano qui

"Io sono un mortale" protestò Scrooge "potrei cadere."
"Basterà un tocco della mia mano qui" disse lo Spirito, posandola sul suo cuore "e verrai sorretto in circostanze anche più difficili di questa!".


(Charles Dickens; "Canto di Natale")

Mi hai fatto senza fine

Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.


(Rabindranath Tagore)

mercoledì 21 dicembre 2022

14 luglio 1845

C'è qualcosa di fortemente intenzionale e selettivo nella parola scritta. Non deve meravigliare che, durante le sue spedizioni, Alessandro Magno portasse sempre con sé il suo Omero, che conservava in uno scrigno prezioso. Una parola scritta deve poter esser tradotta in ogni lingua, e svelare la verità a qualsiasi tipo di mente; una parola scritta può essere la più perfetta tra le opere d'arte; e quando può essere respirata e pronunciata come se fosse un prodotto del nostro corpo o del nostro intelletto, allora essa è quanto di più vicino alla vita stessa. È il canale più semplice e puro attraverso il quale una rivelazione può essere trasmessa di epoca in epoca.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Le onde

Le onde s'infrangevano una ad una
Io stavo sola con la sabbia e con la spuma
Del mare che cantava soltanto per me.

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As ondas quebravam uma a uma
Eu estava só com a areia e com a espuma
Do mar que cantava só para mim.


(Sophia de Mello Breyner)

Non so come

Non so come tu canti, mio signore!
Sempre ti ascolto
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo.
Il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.


(Rabindranath Tagore)

sabato 10 dicembre 2022

...non smettere di sperare, anima dolce

Mentre sollevava la tenda per guardare la notte scura, improvvisamente la luna spuntò da dietro le nuvole, e si mise a brillare simile a un grande viso benevolo, che sembrò sussurrarle nel silenzio: "Non smettere di sperare, anima dolce! Dietro le nuvole c'è sempre la luce".


(Louisa May Alcott; "Piccole donne")

Basterebbe comprendere

Basterebbe comprendere, con sufficiente chiarezza, quanto sono sbagliate le nostre vite, affinché esse diventino già meravigliose. Ricordiamoci di non tendere troppo a lungo verso l'alto, e concediamoci ogni tanto di colare a picco nella direzione opposta e di crogiolarci nella mediocrità. Anche dal pozzo più profondo è possibile ammirare le stelle, se non il sole. Bisogna avere il buon senso di saper affondare quando non si può nuotare: per una carcassa è sempre meglio andare a fondo che restare a galla e rendere l'aria irrespirabile. Il che non significa colare a picco, bensì cavalcare la gravità della terra come fa una stella, per essere poi sempre risospinti verso l'alto - semper cadendo numquam cadit [Cadendo sempre, non cade mai] -, e solo così, arrendendoci alla gravità universale, a tempo debito ci trasformeremo in stelle fisse.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Il mio diario è come una foglia

Il mio diario è quella parte di me che altrimenti andrebbe perduta e sprecata, quelle spigolature sul campo che raccolgo durante l'azione. Non voglio vivere per esso, bensì scriverlo per le divinità. Sono loro i miei corrispondenti, ai quali ogni giorno invio una comunicazione preaffrancata. Sono l'impiegato di uno studio contabile e ogni sera trascrivo le mie annotazioni dal registro giornaliero al libro mastro. Il mio diario è come una foglia che pende sulla mia testa mentre cammino: tiro verso di me il ramoscello e scrivo su di essa le mie preghiere, e quando lo lascio andare lui torna di scatto nella sua posizione e mostra al cielo i miei scarabocchi. Come se il mio diario non fosse nascosto nel cassetto della mia scrivania, bensì pubblico come qualsiasi altra foglia in Natura. Lungo la riva del fiume è un papiro, nei pascoli è la cartapecora, e sulle colline è una pergamena. Lo trovo ovunque, libero come le foglie che ricoprono i viali in autunno. Il corvo, l'oca e l'aquila mi prestano una penna, e il vento soffia via le foglie man mano che avanzo. E se l'immaginazione non mi sostiene, e si impantana nella melma e nel fango, allora scrivo con un giunco.
Quasi sempre si tratta di appunti improvvisati per ricordare eventi accidentali - per me importanti quanto un terremoto o un'eclissi.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")