lunedì 14 giugno 2021

Ho preso lo spago dei ricordi

Ho preso lo spago dei ricordi, e mi perdo in questo mare chiaro, pulito, di voci e di volti come in un labirinto. È inutile fluttuare così tra il soffitto e la finestra, guardando fuori. L'albero è l'albero; quell'autobus che passa, un autobus. Vedo con chiarezza, e questo mi fa girare la testa.


(Goliarda Sapienza; "Lettera aperta")

...voglio parlare d'amore, lasciatemi in pace

(...) voglio parlare d'amore, lasciatemi in pace. Cosa avete capito? Non mi fraintendete: non l'amore che intendete voi, ma d' "amore". Anzi, già che questa parola, così malintesa e usata tanto che si è scolorita e sbrindellata, è caduta dalle mie labbra, ci tengo a chiarire subito: se fra voi c'è qualche appassionato di "storie d'amore" sappia che di questo argomento non parlerò. Anche a me piacciono le storie d'amore, ma il fatto è che, pur avendo avuta la mia porzione agrodolce, dell'amore non ne ho mai capito niente: l'ho solo subíto. E come posso parlare di una cosa che ho solo subita? Se ve la raccontassi, con il dolorismo che mi ritrovo, ne avreste la peggio. Per educazione non lo farò. Non so cosa sia amore fra uomo e donna: non so come nasce, perché nasce, come muore. So solo che ci sono molti fraintendimenti in questa parola. Moltissimi. Sta seppellita sotto montagne di detriti. Dovresti essere un archeologo, e non lo sono, per ripescarla nella sua purezza. Oltre tutto per parlarne dovrei inventarmi qualche bugia in più di quelle che già vi dico: e una, due, tre, quattro bugie sono la vita, la chiarezza. Ma dieci, cento sono il regno dei sogni, il paradiso, l'evasione nella fantasticheria, la menzogna sistemata in ideologia. No, non sono bugiarda fino a questo punto.


(Goliarda Sapienza; "Lettera aperta")

venerdì 11 giugno 2021

18 febbraio 1852

Ho un quaderno per gli appunti e un altro per la poesia, ma mi risulta sempre più difficile rispettare la vaga distinzione che avevo in mente, perché i fatti più belli e interessanti sono l'origine della migliore poesia, ed è in questo che risiede la loro attrattiva. É come tradurli dalla terra al cielo. Mi rendo conto che se i fatti che mi accadono fossero tutti abbastanza vividi e significativi - e magari trasmutati nell'essenza della mente umana - non avrei bisogno che del libro di poesia per contenerli tutti.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Questo desiderio è perenne e costante

- 10 gennaio 1851

(...) Quando il desiderio di migliorarci è sincero, allora ci eleviamo all'istante, e siamo già migliori di prima.

- 9 febbraio 1851

(...) Il mio desiderio di conoscenza è intermittente, ma il mio desiderio di entrare in comunione con lo spirito dell'universo, di essere inebriato dagli effluvi del suo essere divino, chiamiamolo così,  di attraversare le atmosfere con la mente e di conquistare vette irraggiungibili a piedi, questo desiderio è perenne e costante.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")