martedì 7 marzo 2023

Perdonami ed amami

- 16 Novembre

(...) Prega Iddio che mi faccia presto ritornare alla mia tranquilla e modesta esistenza, e che nel silenzio di quei corridoi si estingua il soffio tempestoso che viene dal mondo a turbare la sbigottita anima mia. 
Ti ho scritto cogli occhi velati di lagrime; non so nemmeno quello che ho scritto. Perdonami ed amami, ché ho molto bisogno di essere amata.


(Giovanni Verga; "Storia di una capinera")

Dal convento, 30 Gennaio

Non ho voluto lasciare passare il mese senza scriverti. Tu avresti potuto credere che io sia triste, infelice, mentre qui, ai piedi degli altari, nelle pratiche austere del nostro rito ho trovato, se non la pace, almeno la calma del cuore.
(...) tutte queste privazioni, tutte queste austere pratiche servono a distaccare il cuore dalla fragilità della terra, ad isolarlo, a farlo pensare a sé stesso, a dargli quella muta calma che viene da Dio.


(Giovanni Verga; "Storia di una capinera")

Giorno d'estate

Chi ha fatto il mondo?
Chi ha fatto il cigno e l'orso bruno?
Chi ha fatto la cavalletta?
Questa cavalletta, intendo, quella che è saltata fuori
dall'erba,
che sta mangiandomi lo zucchero in mano,
che muove le mandibole avanti e indietro invece che in su e in giù
e si guarda attorno con i suoi occhi enormi e complicati.
Ora solleva le zampine chiare e si pulisce il muso, con cura.
Ora apre le ali di scatto e vola via.
Non so esattamente che cosa sia una preghiera;
so prestare attenzione, so cadere nell'erba,
inginocchiarmi nell'erba,
so starmene beatamente in ozio, so andare a zonzo nei prati,
è quel che oggi ho fatto tutto il giorno.
Dimmi, che altro avrei dovuto fare?
Non è vero che tutto muore prima o poi, fin troppo presto?
Dimmi, che cosa pensi di fare
della tua unica vita, selvaggia e preziosa?


(Mary Oliver)

Il cigno

L’hai visto anche tu, scivolare, tutta notte, sul fiume nero?
L’hai visto al mattino, alzarsi nell’aria d’argento -
una bracciata di fiori bianchi,
una commozione perfetta di seta e di lino piegata
al giogo delle ali; un mucchio di neve, un mucchio di gigli,
che morde l’aria col suo becco nero?
L’hai sentito, un flauto che fischia
una musica stridula e oscura - come la pioggia bersaglia gli alberi, una cascata
affetta le cenge nere?
E l’hai visto, alla fine, proprio sotto le nuvole -
una croce bianca che scorre nel cielo, i piedi
come foglie nere, le ali come la luce che si tende sul fiume?
E hai sentito, nel cuore, come riguardava tutto?
E hai capito, finalmente, a cosa serve la bellezza?
E hai cambiato la tua vita?


(Mary Oliver)