La luce dà clamore tra le fronde alte del tuo albero, 
e per te rende le cose, tutte, variopinte e vane:
appena il giorno viene meno, solo allora ti ritrovano.
Il crepuscolo - tenerezza dello spazio - 
posa mille mani sopra mille teste:
devoto, tra di loro, si fa ciò che è straniero.
In nessun altro modo mai tu vuoi 
reggere il mondo: con un gesto tuo, delicatissimo. 
La terra, dai suoi cieli tu la prendi con la mano,
e vuoi sentirla tra le pieghe del tuo manto. 
Hai un modo così lieve, tu, di esistere.
E chi consacra a te sonori nomi 
la tua prossimità va già dimenticando. 
Dalle tue mani, alte e levate come monti.
si erge, per dare legge ai nostri sensi,
con buia fronte il tuo vigore silenzioso.
(Rainer Maria Rilke)

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