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giovedì 6 novembre 2014

La sentenza

Ed è caduta la parola di pietra
sul mio petto ancor vivo.
Non è nulla, vi ero preparata,
ne verrò a capo in qualche modo.

Ho molto da fare, oggi:
bisogna uccidere fino in fondo la memoria,
bisogna che l’anima si pietrifichi,
bisogna di nuovo imparare a vivere,

se no… L’ardente stormire dell’estate,
come una festa oltre la finestra.
Da tempo avevo presentito questo
giorno radioso e la casa vuota.


(Anna Achmatova)

mercoledì 10 settembre 2014

Non posso più fare quello che voglio

Io non sono più libero, non posso più fare quello che voglio. Gli oggetti son cose che non dovrebbero commuovere, poiché non sono vive. Ci se ne serve, li si rimette a posto, si vive in mezzo ad essi: sono utili, niente di più. E a me, mi commuovono, è insopportabile...


(Jean-Paul Sartre; "La nausea")

lunedì 1 settembre 2014

Se tu mi dimentichi

Voglio che tu sappia
una cosa.

Tu sai com'è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.

Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.

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Si tu me olvidas
quiero que sepas
una cosa.

Tú sabes cómo es esto:
si miro
la luna de cristal,la rama roja
del lento otono en mi ventana,
si toco
junto al fuego
la impalpable ceniza
o el arrugado cuerpo de la leña,
todo me lleva a ti,
como si todo lo que existe,
aromas, luz, metales,
fueran pequeños barcos que navegan
hacia las islas tuyas que me aguardan.

Ahora bien, 
si poco a poco dejas de quererme
dejaré de quererte poco a poco.

Si de pronto
me olvidas
no me busques,
que ya te habré olvidado.

Si consideras largo y loco 
el viento de banderas
que pasa por mi vida
y te decides
a dejarme a la orilla
del corazón en que tengo raíces,
piensa
que en ese día,
a esa hora
levantaré los brazos
y saldrán mis raíces
a buscar otra tierra.

Pero
si cada día,
cada hora
sientes que a mí estás destinada
con dulzura implacable.
Si cada día sube
una flor a tus labios a buscarme,
ay amor mío, ay mía,
en mí todo ese fuego se repite,
en mí nada se apaga ni se olvida,
mi amor se nutre de tu amor, amada,
y mientras vivas estará en tus brazos
sin salir de los míos.


(Pablo Neruda)

giovedì 31 luglio 2014

I versi crescono, come le stelle e come le rose

I versi crescono, come le stelle e come le rose,
come la bellezza - inutile in famiglia.
E, alle corone e alle apoteosi -
una sola risposta: "Di dove questo mi viene?"
Noi dormiamo, ed ecco, oltre le lastre di pietra,
il celeste ospite, in quattro petali.
Mondo, cerca di capire! Il poeta - nel sonno - scopre
la legge della stella e la formula del fiore.


(Marina Cvetaeva)

martedì 25 marzo 2014

Prima colazione

Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffelatte
Ha posato la tazza
Senza parlare

S’è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo
La cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi

S’è alzato
S’è messo
Sulla testa il cappello
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi

E io mi sono presa
La testa fra le mani
E ho pianto.

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Il a mis le café
Dans la tasse
Il a mis le lait
Dans la tasse de café
Il a mis le sucre
Dans le café au lait
Avec la petite cuiller
Il a tourné
Il a bu le café au lait
Et il a reposé la tasse
Sans me parler

Il a allumé
Une cigarette
Il a fait des ronds
Avec la fumée
Il a mis les cendres
Dans le cendrier
Sans me parler
Sans me regarder

Il s'est levé
Il a mis
Son chapeau sur sa tête
Il a mis son manteau de pluie
Parce qu'il pleuvait
Et il est parti
Sous la pluie
Sans une parole
Sans me regarder

Et moi j'ai pris
Ma tête dans ma main
Et j'ai pleuré.



(Jacques Prévert)

mercoledì 5 marzo 2014

Stanchezza

Quello che c'è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose -
queste e ciò che manca in esse eternamente -
tutto ciò produce stanchezza, questa stanchezza,
stanchezza.
C'è senza dubbio chi ama l'infinito,
c'è senza dubbio chi desidera l'impossibile,
c'è senza dubbio chi non vuole niente -
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perché io amo infinitamente il finito,
perché io desidero impossibilmente il possibile,
perché voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere...
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita...
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza...


(Fernando Pessoa)

martedì 18 febbraio 2014

Leggo poesie a caso

Leggo poesie a caso,
leggo quasi senza pensare a quel che leggo.
Quando incontro un verso triste,
sento nell'anima come una carezza.
Non che mi conforti la tristezza altrui;
è che mi sento meno solo.

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Leo poemas al azar,
leo casi sin pensar en lo que leo.
Cuando me encuentro un verso triste,
siento en el alma como una caricia.
No es que me alivie la tristeza ajena;
es que me siento menos solo.


(Angel Gonzales)

lunedì 11 novembre 2013

Desiderio di cose leggere

Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste

e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare –

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle –


(Antonia Pozzi - 1° febbraio 1934)

giovedì 19 luglio 2012

Non dedicarmi troppo tempo

Non dedicarmi troppo tempo,
non pormi tante domande.
Non sfiorare la mia mano
con i tuoi occhi buoni, fedeli.

Non seguirmi in primavera
lungo le pozzanghere.
Lo so: una volta ancora, nulla
verrà fuori da questo incontro.

Forse pensi: è per superbia
che non mi vuole amico.
Non la superbia... L'amarezza
tiene così alta la mia testa.


(Bella Achatovna)

sabato 14 aprile 2012

Ode to a Woman's body

For thou art two — thy woman's self and God
Thy Presence is a (...) mystery
Thy flesh is spirit looked on as eyes should
When they inquire of thought what is't to see?

Every limit is the visible road
To an invisible infinity.


(Fernando Pessoa)

giovedì 1 marzo 2012

Nuda

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, sentieri di mela,
nuda sei sottile come il chicco di grano nudo.

Nuda sei azzurra come la notte a Cuba
hai vitigni e stelle fra i capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l’estate in una chiesa d’oro.

Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t’addentri nel sotterraneo del mondo

come in una lunga galleria di vestiti e lavori:
la tua luce chiara si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.

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Desnuda eres tan simple como una de tus manos:
lisa, terrestre, mínima, redonda, transparente.
Tienes líneas de luna, caminos de manzana.
Desnuda eres delgada como el trigo desnudo.

Desnuda eres azul como la noche en Cuba:
tienes enredaderas y estrellas en el pelo.
Desnuda eres redonda y amarilla
como el verano en una iglesia de oro.

Desnuda eres pequeña como una de tus uñas:
curva, sutil, rosada hasta que nace el día
y te metes en el subterráneo del mundo

como en un largo túnel de trajes y trabajos:
tu claridad se apaga, se viste, se deshoja
y otra vez vuelve a ser una mano desnuda.


(Pablo Neruda)

martedì 10 gennaio 2012

Io, parlando in questo senso, depongo le armi

Io... Io amo la tranquillità e non il rumore mondano.
(...) In questo... Io sono disarmato; io, parlando in questo senso, depongo le armi.


(Fëdor Dostoevskij; "Il sosia")

domenica 13 novembre 2011

Ho perso il mio dolore

Ho pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna è stato doloroso. Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina. Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà. Ho pianto perché non posso più credere, e io amo credere. Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere. Questo significa che amo umanamente. Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno. Ho pianto perché ho perso il mio dolore, e non sono ancora abituata alla sua assenza.

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Last night I wept. I wept because the process by which I have become woman
was painful. I wept because I was no longer a child with a child's blind faith. I wept because my eyes were opened to reality. I wept because I could not believe anymore and I love to believe. I can still love passionately without believing. That means I love humanly. I wept because I have lost my pain, 
and I am not yet accustomed to its absence.


(Anais Nin)

domenica 4 settembre 2011

Lisbon revisited

Nulla mi lega a nulla.
Voglio cinquanta cose allo stesso tempo.
Bramo con un'angoscia di fame di carne
quel che non so cosa sia - 
definitivamente l'indefinito.
Dormo irrequieto e vivo in un irrequieto sognare
di chi dorme irrequieto, mezzo sognando.


(Fernando Pessoa)