domenica 24 settembre 2023

...il sentimento dell'eternità

Stelle e alberi da frutta in fiore. La permanenza completa e l'estrema fragilità danno ugualmente il sentimento dell'eternità.


(Simone Weil; "Quaderni")

La virtù di questa pratica è straordinaria

(...) La dolcezza infinita di questo testo mi ha allora presa a tal punto che per alcuni giorni non potevo impedirmi di recitarlo continuamente. (...) In seguito mi sono imposta come unica pratica di recitarlo una volta ogni mattina con un'attenzione assoluta. Se durante la recita la mia attenzione divaga o s'addormenta, sia pure in modo infinitesimale, ricomincio finché abbia ottenuto per una volta un'attenzione assolutamente pura. Mi accade allora a volte di ricominciare ancora una volta per puro piacere, ma lo faccio solo se spinta dal desiderio. La virtù di questa pratica è straordinaria e mi sorprende ogni volta, poiché sebbene la provi ogni giorno essa supera ogni volta la mia attesa. Talvolta già le prime parole strappano il mio pensiero al mio corpo e lo trasportano in un luogo fuori dello spazio da dove non c'é né prospettiva né punto di vista. Lo spazio si apre. L'infinità dello spazio ordinario della percezione è sostituito da un'infinità alla seconda potenza e talvolta alla terza potenza. Allo stesso tempo quest'infinità d'infinità si riempie da una parte all'altra di silenzio, un silenzio che non è un'assenza di suono, ma è l'oggetto di una sensazione positiva, più positiva di quella di un suono. I rumori, se ce ne sono, non giungono a me che dopo aver attraversato questo silenzio. A volte, durante queste recite, o in altri momenti, il Cristo è presente in persona, ma d'una presenza infinitamente più reale, più pungente, più chiara e più piena d'amore di quella prima volta in cui mi ha presa.


(Simone Weil; "Quaderni")

Una poesia insegna a contemplare i pensieri

Una poesia insegna a contemplare i pensieri invece di mutarli.


(Simone Weil; "Quaderni")

Agli amici

Cari amici, qui dico amici
Nel senso vasto della parola:
Moglie, sorella, sodali, parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate per tutta la vita:
Purché fra noi, per almeno un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.

Dico per voi, compagni d’un cammino
Folto, non privo di fatica,
E per voi pure, che avete perduto
L’anima, l’animo, la voglia di vita.
O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu
Che mi leggi: ricorda il tempo
Prima che s’indurisse la cera,
Quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l’impronta
Dell’amico incontrato per via;
In ognuno la traccia di ognuno.
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite.


(Primo Levi)