domenica 31 gennaio 2021

Mi basta sentirmi fertile

- 16 novembre 1850

(...) Il mio diario dev'essere una testimonianza delle mie passioni. In esso scriverò soltanto delle cose che amo, della mia fascinazione nei confronti di qualsiasi aspetto del mondo, di ciò a cui mi piace pensare. Non ho ambizioni più specifiche o elaborate di quelle di un bocciolo, che sicuramente mira a diventare un fiore e un frutto, dall'estate all'autunno, ma al quale, sul momento, interessano soltanto il calore del sole e l'aria primaverile. Mi sento maturo per qualcosa, eppure non faccio nulla, né voglio scoprire per cosa sono pronto. Mi basta sentirmi fertile. Per me è arrivato il tempo della semina. Sono rimasto incolto per troppo tempo. Nonostante io sia dominato, non senza motivo, dalla sensazione di non meritare tutto ciò che ho, e nonostante mi consideri ancora uno sbandato, per la maggior parte del tempo lo spirito dell'universo è inspiegabilmente gentile nei miei confronti, e so apprezzare un'imprevista condivisione di questa felicità.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

...e un attimo dopo il sole splendeva sul mio sentiero

La mente è soggetta a vari stati d'animo, simili alle ombre delle nuvole che passano sopra la terra. Non prestar loro troppa attenzione. Che il viaggiatore non si fermi a guardarle. Esse possono coesistere con il tempo più bello. Una volta il malumore mi dissuase dal continuare la mia camminata, ma poi, nello stesso istante, osservai l'ombra di una nuvola di piccole dimensioni che passava sopra di me, la quale, pur non avendo alcun nesso con il mio umore, mi suggerì quanto dovessi considerarlo passeggero e irrilevante. Ripresi a camminare, e un attimo dopo il sole splendeva sul mio sentiero, sia dentro che fuori.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Thoughtful woman

martedì 26 gennaio 2021

...in quel momento mi ricordai che il mondo reale era vasto

(...) in quel momento mi ricordai che il mondo reale era vasto, e che una varietà di speranze e timori, di sensazioni ed entusiasmi, attendeva coloro che avevano il coraggio di andare avanti nella sua vastità, a cercare di conoscere la vita tra i suoi pericoli.


(Charlotte Brontë; "Jane Eyre")

Ho un'altra convinzione, che nessuno mi ha mai insegnato

"(...) Abbiamo tutti le nostre colpe in questo mondo, non può essere altrimenti, ma confido che presto verrà il tempo in cui ce ne libereremo, liberandoci dei nostri corpi corruttibili. Quando l'avvilimento e il peccato ci lasceranno, insieme a questa scomoda carne, e rimarrà solo la scintilla dello spirito, il principio impalpabile della luce e del pensiero, puro come quando lasciò il Creatore per ispirare la creatura, tornerà da dove è venuto; forse per essere trasmesso a qualche essere più grande dell'uomo, forse per passare attraverso diversi stadi di gloria, dalla pallida anima umana fino a brillare tra i serafini! Di sicuro non degenererà mai da uomo a demonio. No, non posso crederlo. Ho un'altra convinzione, che nessuno mi ha mai insegnato e di cui parlo raramente, ma che mi riempie di gioia, e alla quale mi attengo perché dà speranza a tutti: l'Eternità è un riposo, una casa potente, non un terribile abisso. Del resto, con questa convinzione riesco a distinguere con molta chiarezza il criminale dal suo crimine; posso perdonare sinceramente il primo pur aborrendo il secondo: con questa convinzione la vendetta non mi tormenta mai, la degradazione non mi disgusta troppo, l'ingiustizia non mi affligge oltremodo. Vivo nella tranquillità, guardando alla fine." Il capo di Helen, sempre chino, scese ancora un poco mentre finiva questa frase. Vidi dal suo sguardo che non desiderava più parlarmi, quanto piuttosto intrattenersi con i propri pensieri.


(Charlotte Brontë; "Jane Eyre")

Quel pomeriggio trascorse in pace e armonia

Quel pomeriggio trascorse in pace e armonia; e la sera Bessie mi raccontò alcune delle sue storie più belle, e mi cantò alcune delle sue canzoni più dolci. Anche per me la vita aveva i suoi sprazzi di sole.


(Charlotte Brontë; "Jane Eyre")

martedì 19 gennaio 2021

...verso il mare delle cause e degli effetti

Ogni nostro gesto, come un granchietto terricolo, non appena è nato si avvia verso il mare delle cause e degli effetti, e lì giunto si tuffa nell'eternità.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Il mio pensiero deve alimentarmi, scaldarmi e vestirmi

- 22 marzo 1842 

Non c'è niente di più utile per un uomo che essere determinato a fare le cose con calma.  Non è l'insuccesso del mio antagonista a decretare la mia riuscita, bensì il benessere dell'umanità tutta. Non posso pensare né esprimere i miei pensieri se davanti a me non ho uno spazio infinito. La volta del cielo non è mai troppo alta, né il mare troppo profondo, per chi vuole esprimere grandi pensieri. Il mio pensiero deve alimentarmi, scaldarmi e vestirmi. Dev'essere un'attività che coinvolga ogni aspetto della mia natura. Devo sapere che le divinità sono al mio fianco.


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

sabato 9 gennaio 2021

Una caratteristica pervade tutto l'insieme

- 12 dicembre 1837 

Quando parliamo di una caratteristica di una persona, o di una nazione, siamo convinti di poter descrivere una singola parte, quasi fosse un dato matematico; ma non funziona così. Una caratteristica pervade tutto l'insieme. Alcune parti possono essere isolate dal nucleo meglio di altre, ma non c'è un solo frammento che non sia illuminato o oscurato da esso. 

Nessuna delle facoltà dell'uomo è stata creata con un intento frivolo o malvagio; in nessun caso un individuo può essere del tutto cattivo,  giacché anche le peggiori passioni affondano le radici in quelle migliori: l'ira, ad esempio, può essere un desiderio distorto di giustizia e conservare tracce della sua origine. Allo stesso modo, è stato dimostrato che una spina è un ramo mancato, "il quale, nonostante tutto, anche sotto forma di spina può generare foglie, e addirittura, come nel caso della Euphorbia heptagona, fiori e frutti".


(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")

Sosta durante la fuga in Egitto

Questi che ancora senza fiato
scamparono alla strage degli innocenti:
come si sono in questo loro andare 
inavvertitamente fatti grandi.

Il groppo del terrore si era appena
sciolto nel trepido volgersi a guardare, 
che già intere città sul loro grigio
mulo mettevano in pericolo;

così che quando, piccoli nel paese vasto 
- quasi un nonnulla loro - si appressavano
ai massicci templi tutti gli idoli 
fuori di senno esplodevano, traditi.

Come è pensabile che il loro andare 
spingesse tutto a una rabbia tanto cieca? 
E provarono sgomento di se stessi,
solo il bambino era quieto oltre il dicibile.

Così dovettero adattarsi a riposare 
un poco - ed ecco, allora accadde: 
l'albero che li sovrastava silenzioso 
su loro si protese come un servo: 

e si inchinò. Lo stesso albero 
delle cui fronde morti faraoni 
si adornarono la fronte per l'Eterno,
si chinò. Sentiva nuove corone 
fiorire. E se ne stavano loro, come in sogno.


(Rainer Maria Rilke)

mercoledì 6 gennaio 2021

Nascita di Maria

O quanto deve essere costato agli angeli 
non prorompere in canto come si erompe in pianto,
giacché sapevano: questa notte si genera al fanciullo
la madre, all'Unico, che presto apparirà.

Librandosi tacquero l'un l'altro e si indicavano la via 
dove solitario giaceva il casolare di Gioacchino, 
oh, percepivano nello spazio e in sé il puro addensarsi, 
ma a nessuno era dato di scendere laggiù.

Che già si smarrivano i due in vani gesti,
una vicina accorse e agì felicemente senza sapere come,
il vecchio andò a calmare i muggiti di una mucca 
scura. Giacché così non era stato mai.


(Rainer Maria Rilke)