(...) Ho detto "formazione dell'anima"... distinguendo l'anima dall'intelletto. L'intelletto, o scintilla divina, è presente in milioni di persone, ma non è anima finché non si acquista un'identità, finché ciascuna persona non è sé stessa. I vari intelletti sono atomi di percezione: riconoscono, vedono e sono puri... in breve, sono divini. Come vengono formate allora le anime? Come viene data un'identità a queste scintille divine, in modo che ognuna abbia la sua particolare gioia relativa alla sua esistenza individuale? Come altro se non attraverso un mondo come il nostro? (...) Cercherò di esporlo nei termini più semplici possibili, in modo che possiate giudicare più facilmente. Dirò che il mondo è una scuola istituita al fine di insegnare ai bambini piccoli a leggere. Dirò che il cuore umano è l'abbecedario usato in quella scuola... e dirò che il bambino in grado di leggere è l'anima formata in quella scuola con quell'abbecedario. Non vedete anche voi quanto sia necessario, per educare l'intelletto e farlo diventare anima, un mondo di stenti e difficoltà... un luogo in cui il cuore senta e soffra mille cose diverse? Il cuore non è semplicemente un abbecedario: è la Bibbia della mante, è fonte d'esperienza per la mente, è la mammella da cui la mente, o intelletto, succhia la propria identità. Tanto sono varie le vite degli uomini, tanto diventano varie le loro anime... e così Dio crea creature individuali (anime, anime identiche) dalle scintille della propria essenza.
(John Keats; lettera a George e Georgiana Keats - 1819)
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