...un momento solo di silenzio ricordo, tra i balzi inquieti del vento: a Mergellina, presso il parapetto del lungomare, dinnanzi al golfo che si sbiancava nelle brume scialbe, sotto un cielo pieno di ditate rosa.
E stamattina, su di un balcone del castello di S. Martino, con uno strapiombo sotto, di cinquanta metri e tutta Napoli, galleggiante nell'azzurro, che ci mandava un dondolio discorde di campane... Eravamo, verso il mezzogiorno, in un chiostro; avorio - ruggine contro il turchino...
Ora ho dinnanzi a me una settimana di contemplazione: qui tutto è bello di una bellezza che fa persino male; dinnanzi a cui non senti che il tormento di non saperti estasiare abbastanza. Ti racconterò a voce di questi tramonti che paiono ricalcati da un ventaglio giapponese, di queste notti intente nel silenzio, striate di lumi tremuli che fanno il solletico al mare.
Non sono né triste né lieta: sono una forma di sensazioni indefinite.
Stasera, dinnanzi alla prima stella, stavo per farmi, istintivamente, il segno della croce...
(Antonia Pozzi; lettera a Lucia Bozzi - 1929)
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