Il volto, meraviglioso, era oggetto di una civetteria speciale. Era tutto piccolino e sua madre, come direbbe de Musset, sembrava averlo fatto con particolare cura.
In un ovale di grazia indescrivibile mettete degli occhi scuri disegnati da sopracciglia che formano un arco così puro da sembrare dipinto; velate gli occhi con lunghe ciglia che, quando si abbassano, ombreggiano il colore rosato delle guance; tratteggiate un naso sottile, dritto, simpatico, con le narici leggermente dilatate da un'ardente aspirazione alla vita sensuale; disegnate una bocca regolare le cui labbra si aprono con grazia su denti bianchi come latte; colorate la pelle di quel velluto che ricopre le pesche che nessuna mano ha mai toccato, e avrete l'insieme di quell'incantevole volto.
I capelli neri come il carbone, ondulati in modo naturale o meno, si aprivano sulla fronte in due grandi frange che si perdevano dietro la testa, mostrando un lembo delle orecchie dove brillavano due diamanti il cui valore era tra i quattro e i cinquemila franchi ciascuno.
Come la sua vita ardente lasciasse al viso di Marguerite l'espressione verginale, addirittura infantile che lo caratterizzava, è qualcosa che siamo costretti a constatare senza però capirlo.
(Alexandre Dumas; "La signora delle camelie")
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