mercoledì 28 settembre 2016

Che fase interiore attraversi in questo tempo?

- Bertesseno, 25 settembre 1909

Amica mia cara,
perché si tace tanto fra noi? Eppure ti ricordo, si può dire, ad ogni ora, e sento che tu mi ricordi almeno tre volte la settimana... Mi illudo? Son risalito quassù, da due giorni dopo vario pellegrinare: un soggiorno a Viù di più settimane (per cose gaie...) una gita a Torino (per cose grigie) due a Genova (per cose agro-dolci) e varie da Mamma mia: per cosa molto triste: la sua salute che è sempre sempre sempre desolante... Non ti puoi, o ti puoi, immaginare di che ombra continua sia avvolta per questo la mia giovinezza. Pensa i giorni spaventosi che precedettero il commiato dalla povera Emma vostra, pensali prolungati per mesi, per anni, in un’agonia senza scampo! Ma non ti voglio contristare con amarezze tue e mie. Forse - in quest’istante che ti scrivo - riderai con qualche amico che ti piace, o sorriderai a qualche speranza che t’illude... Che fase interiore attraversi in questo tempo? Io ho avuto molti giorni d’illusione; forse per questo ho lavorato con qualche fervore: riassumevo stamane le cose fatte in questi mesi, e mi sono rallegrato alquanto. Un anno ancora di silenzio operoso e avrò pronto un volume di poesia e due di prosa: il primo già quasi completo, i secondi completi a metà. E tu che hai fatto? Temo tu abbia molto vissuto, poco sognato, e meno operato... D’altra parte le Seduzioni t’incoronano di tali tanti allori da poterti riposare gran tempo. Io entro ora in una crisi d’ombra e di luce: combattuto da desideri e da doveri, da speranze e da freni accascianti. A giorni scenderò al piano per riprendere mia Madre e ricondurla a Torino. Ti ricordo, Cara Amica mia, con affetto grande: non so per chi altri - amici e amiche - io senta una tale riposata buona tenerezza. E tu? Affettuosità ad Erminia che t’avrà detto del nostro avversato incontro cittadino...
GUIDO


(Guido Gozzano, Lettera ad Amalia Guglielminetti)

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