Perché è così: prima si sbaglia, ci si perde,
ci si arrampica per astratte impalcature intellettuali,
finché la vita un bel giorno comincia,
coi suoi gesti leggeri e sapienti, a richiamarci a lei:
è come aprire gli occhi ad un tratto
e ritrovarsi su una striscia di prato al sole,
vicino alle pietre e alle piante.
Il senso della vita non è più sparso,
nel cervello, nelle mani, negli occhi,
ma è tutto raccolto nel centro del petto,
come un enorme fiore o come una corazza:
e il domani non è più che portare sempre più in avanti quel fiore,
sereni, eretti, per una grande strada bianca.
(Antonia Pozzi - 15 settembre 1937)
Nessun commento:
Posta un commento