venerdì 5 dicembre 2014

Luce, Fiori, Acque e io

Non c’è traccia di nuvole,
non c’è alcun segno di brezza
per farle entrare.

Mi siedo accanto al laghetto:
il pesce rosso, i raggi di luce danzanti, i fiori e l’ acqua:

è perfetto l’Albero della Vita.

Mia madre raccoglie menta
lungo il recinto del prato

Un po' di pane, qualche fogliolina di menta, un pezzo di formaggio
e un cielo terso, sopra il mucchio di umidi oleandri:
la salvezza non è così lontana!

Si nasconde tra i fiori
nel cortile.

Le luci  accarezzano l’acqua limpida nel mio calice
E  sembra opera delle stelle il loro invitare il sole
su questa terra.

Penso a me stesso:
ogni cosa  cerca di nascondere se stessa,
dietro lo scudo di una delicata conchiglia

E poi vedo:
il varco del tempo ha ampiezza abbastanza tra le lacrime,
per indicare la mia faccia all’altro mondo.

È vero, ci sono cose che non conosco,
e altre che conosco.

Lo so,
posso volare fino alla cima di quella collina:
sono tutto di piume e ali.

Posso dare un’occhiata alla scena che sta fuori
nel buio della notte e vedere: io sono pieno di torce.

Sono pieno di luce e di sabbia,
pieno di fiori e piante,
pieno di sentieri,  di ponti, pieno di fiumi e  onde.

Mi sono riempito del peso imponderabile di una foglia che scivola
sulla faccia di questo stagno.

Ma
lo so
come solo
come nudo mi sento dentro.


(Sohrab Sepehri)

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