mercoledì 3 dicembre 2014

Voci

Mi servo di mille voci ma poche sono mie,
appartengono a esseri che non conosco,

le ho forse ereditate già da secoli
  e giacciono nascoste in fondo al sangue.
Hanno suoni silvani di venti e pascoli,
fischi di uccelli, acque nel denso fogliame,
rumori di frutti che cadono, tuoni erranti,
pioggia sui tetti e galoppi lontani di cavalli.
Viaggiano con me, ma poche sono mie,
o almeno di chi sono in questo istante,
forse di un uomo che sono stato e non ricordo
o di un altro che dovrò essere domani...
Mi servo dei loro toni proteiformi, dei loro echi,
che nel contempo dicono e contraddicono,
senza che io sappia mai come arrivano, e da dove,
né perché mi accompagna il loro coro solitario.


(Eugenio Montejo)

1 commento:

  1. Se usassi la tua voce
    prima sarebbe un pò rauca
    perchè non è stata molto usata
    ma poi diverrebbe flautata e dolce
    da far invidia alle altre.
    Ah, se tu la sentissi!

    RispondiElimina