Come infantile e grama,
ora, mi appar la Luce!
Come consolatore e benedetto,
l'addio del Giorno!
Solo perché la Notte ti sottrae
i fedeli adoranti,
tu seminasti per gli spazii immensi
le rifulgenti sfere,
ad annunciar l'onnipotenza tua,
- il tuo ritorno, o Luce! -
nell'ore in cui ti assenti.
Più divini degli astri che lampeggiano
lassù nel cielo,
ne appaion gl'infiniti occhi interiori
che in noi la Notte ha schiusi.
Scrutano in più remote lontananze
che non i più pallenti astri remoti
di quelle schiere innumeri.
Senza l'ausilio di veruna luce,
esploran quelli
nel più profondo un'anima amante
e d'ebrezza indicibile riempiono
un più sublime spazio.
(Novalis; "Inni alla notte")
Nessun commento:
Posta un commento