sabato 30 aprile 2022

Il vuoto e le forme

L’inseguimento, la lotta
sull’orlo invisibile,
le immagini afferrate, già credute
nostre, ed in un istante
ridivenute nebbia,
il deluso ritorno -
di cacciatore a cui toccò soltanto
uno stormir di frasche e il breve lampo grigio
della lepre che a balzi si salva tra i cespugli;
di pescatore la cui lunga attesa
finì in un guizzo ironico di carpa,
quella beffa d’argento sull’amo appena sfiorato...

Come siamo sconfitti!
Come ci cadono di mano le inutili armi!
La pietra resta pietra, il foglio una frusciante
assenza, la tastiera
ostinato silenzio.

Il vuoto si difende.
Non vuole che una forma lo torturi.


(Margherita Guidacci)

mercoledì 27 aprile 2022

L'essere umano vive contemporaneamente in due mondi

Se resti dentro limiti arbitrari e creati artificialmente, è come se camminassi stretto tra due alte muraglie: non scorgerai l'immensità del mondo. Se invece abbatti le muraglie che ti restringono la visuale e se l'immensità e l'infinita incertezza diventano per te terribili, allora si desterà in te da tempi remoti quel dormiente il cui messo è l'uccello bianco. Tu infatti hai bisogno del messaggio dell'antico dominatore del caos. É nel vortice del caos che dimorano gli eterni miracoli. Il tuo mondo inizia a diventare magico. L'essere umano non appartiene solo a un mondo ordinato, ma anche al mondo magico della sua anima. Dovevate perciò rendere orribile il vostro bel mondo ordinato, affinché questo vi guastasse il piacere di vivere troppo fuori di voi.
L'anima vostra è bisognosa perché il suo mondo è inaridito. Se guardate fuori di voi vedrete il bosco lontano, i monti e ancora più lontano lo sguardo si aprirà agli spazi siderali. E se guardate dentro di voi vedrete anche qui cose vicine, lontane e infinite perché il mondo interiore è altrettanto infinito di quello esterno. Allo stesso modo in cui, tramite il vostro corpo, partecipate della natura multiforme del mondo, così tramite l'anima vostra partecipate della natura multiforme del mondo interiore. Questo mondo interno è davvero infinito e per nulla più povero di quello esterno. L'essere umano vive contemporaneamente in due mondi.


(Carl Gustav Jung; "Il libro rosso")

Monna Rosa

sabato 16 aprile 2022

Piccoli canti

Se tutto un infinito 
ha potuto raccogliersi in un Corpo, 
come da un corpo 
disprigionare non si può l'Immenso?


(Alda Merini)

C'è chissà che dolce mistero in questo mare

Quando, scivolando lungo le isole Bashi, uscimmo finalmente nel gran Mare del Sud, se non avessi avuto altri pensieri avrei potuto salutare il mio caro Pacifico con infiniti ringraziamenti, giacché la lunga aspirazione della mia giovinezza veniva ora esaudita: quell'oceano sereno mi srotolava dinanzi, verso oriente, mille leghe d'azzurro. C'è chissà che dolce mistero in questo mare, i cui movimenti di soave orrore sembrano parlare di uno spirito celato nel suo seno, come quei favolosi ondeggiamenti della zolla d'Efeso sul sepolto evangelista San Giovanni. Ed è giusto che su questi pascoli marini, sul vasto rollare di queste liquide praterie e di questi camposanti di tutti e quattro i continenti, le onde si levino e ricadano, e fluiscano e rifluiscano senza posa, giacché qui milioni di ombre e di spiriti mescolati, di sogni annegati, di sonnambulismi, di fantasticherie; tutto ciò che chiamiamo vite e anime giacciono sognando, sognando sempre, rivoltandosi come persone addormentate nei loro letti; il perpetuo rollio delle onde reso tale soltanto dalla loro inquietudine. Per ogni penoso giramondo che sappia di magia questo Pacifico sereno, una volta veduto, dovrà essere per sempre il suo mare d'adozione. Esso agita le acque più centrali del mondo, giacché l'Oceano Indiano e l'Atlantico non sono che le sue braccia. Le stesse onde bagnano i moli delle nuove città californiane, fondate appena ieri dalla stirpe più recente degli uomini, e bagnano i lembi sbiaditi ma sempre sontuosi delle terre asiatiche, più vecchie di Abramo; mentre tramezzo affiorano vie lattee d'isole coralline e arcipelaghi bassi, infiniti, sconosciuti, e impenetrabili Giapponi. Così questo Pacifico misterioso e divino cinge tutta la massa del mondo; fa di tutte le coste una sua baia; sembra il cuore della terra pulsante di maree. Sollevati da quegli ondeggiamenti eterni, vi è giocoforza riconoscere il seducente iddio, e chinare il capo dinanzi a Pan.


(Herman Melville; "Moby Dick")

domenica 3 aprile 2022

Domando al piombo

Domando al piombo
perché ti sei lasciato
fondere in pallottola?
Ti sei forse scordato degli alchimisti?
Hai perso qualsiasi speranza
di diventare oro?

Nessuno mi risponde.
Pallottola. Piombo. Con nomi
del genere
il sonno è lungo e profondo.


(Charles Simic)

Molti zero

Senza voce l'insegnante si alza davanti a una classe
di pallidi bambini dalle labbra serrate.
La lavagna alle sue spalle tanto nera quanto il cielo
che dista anni luce dalla terra.
È il silenzio che l'insegnante ama,
il gusto dell’infinito che trattiene.
Le stelle come le impronte di denti sulle matite
dei bambini.
Ascoltatelo, dice felice.


(Charles Simic)

Nel giardino davanti

nel giardino davanti
candidamente si apre
la camelia

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teizen ni
shiroku saitaru
tsubaki kana


(Uejima Onitsura)

...un'anima che vorrebbe giungere alla vita reale

Si solleva col volto raggiante, è proprio bella. Una profonda purezza emana dal suo sguardo. Lei ha un'anima bella e lontana dal mondo, un'anima che vorrebbe giungere alla vita reale, a tutta quella realtà miserabile, al bagno nel sudiciume e alla fonte risanatrice. Oh, questa bellezza dell'anima! Vederla scendere nel mondo basso della realtà... Che spettacolo!


(Carl Gustav Jung; "Il libro rosso")

Metti in serbo per le stagioni fredde

Metti in serbo per le stagioni fredde 
queste parole, per le stagioni dell'ansia!
Come il pesce sulla sabbia, l'uomo sopravvive:
se si strascina agli arbusti e s'alza
su gambe incerte e storte e va, come un rigo dalla penna, 
nelle viscere stesse della terra.

Esistono leoni alati, sfingi col seno
di donna, angeli in bianco e ninfe del mare:
a colui che sostiene sulle sue spalle il peso 
di buio, caldo, e - oso dirlo - dolore, 
sono più cari degli zeri concentrici nati
da parole gettate.


(Iosif Brodskij)

E tutto questo si mescola allo stato d'animo più mistico

In momenti simili, sotto un fievole sole, galleggiando tutto il giorno sul lento rigonfiarsi di lisce ondate, a sedere nella lancia leggera come una canoa di betulla che tanto cordialmente si mischia ai molli flutti che come gatti domestici vengono a farle le fusa contro il capo di banda: sono questi i momenti di quiete sognante in cui, mirando la bellezza splendente e tranquilla della pelle dell'oceano, si dimentica il cuore di tigre che vi pulsa sotto e non si vorrebbe mai rammentare che questa zampa di velluto non nasconde altro che un artiglio spietato. Sono questi i momenti in cui, nella sua lancia, il giramondo si sente dentro, sommessa, una certa tenerezza filiale, fiduciosa, terrestre verso il mare e lo considera come una gran landa in fiore; e la nave lontana che mostra soltanto le cime degli alberi sembra aprirsi la strada non attraverso il rollare di grandi onde, ma attraverso l'erba alta d'un ondeggiante prateria: come quando i cavalli degli emigranti nel West mostrano soltanto le orecchie dritte, mentre i corpi procedono nascosti nel vasto guado di quello stupendo verde. Le allungate valli vergini; i fianchi dei colli tinti di mite azzurro, mentre su tutto aleggia un silenzio, un ronzio; ci sarebbe quasi da giurare che ragazzi stanchi del gioco giacciano addormentati in queste solitudini, in uno di quei lieti maggi in cui si colgono i fiori dei boschi. E tutto questo si mescola allo stato d'animo più mistico, sì che realtà e fantasia, incontrandosi a mezza strada, si compenetrano per formare una cosa sola.


(Herman Melville; "Moby Dick")

...accanto al focolare del loro cuore

Di nuovo un'espressione di sorpresa gli passò sul viso. Non immaginava che una donna osasse parlare così a un uomo. Quanto a me, mi sentivo a casa con questo tipo di discorsi. Non potevo fermarmi nella conversazione con menti forti, discrete e raffinate, fossero uomini o donne, finché non avevo oltrepassato i bastioni del riserbo convenzionale, e varcato la soglia della confidenza, per guadagnarmi un posto accanto al focolare del loro cuore.


(Charlotte Brontë; "Jane Eyre")