(...) Il mio diario dev'essere una testimonianza delle mie passioni. In esso scriverò soltanto delle cose che amo, della mia fascinazione nei confronti di qualsiasi aspetto del mondo, di ciò a cui mi piace pensare. Non ho ambizioni più specifiche o elaborate di quelle di un bocciolo, che sicuramente mira a diventare un fiore e un frutto, dall'estate all'autunno, ma al quale, sul momento, interessano soltanto il calore del sole e l'aria primaverile. Mi sento maturo per qualcosa, eppure non faccio nulla, né voglio scoprire per cosa sono pronto. Mi basta sentirmi fertile. Per me è arrivato il tempo della semina. Sono rimasto incolto per troppo tempo. Nonostante io sia dominato, non senza motivo, dalla sensazione di non meritare tutto ciò che ho, e nonostante mi consideri ancora uno sbandato, per la maggior parte del tempo lo spirito dell'universo è inspiegabilmente gentile nei miei confronti, e so apprezzare un'imprevista condivisione di questa felicità.
(Henry David Thoreau; "Io cammino da solo")