La psiche subisce due condizionamenti importanti. Uno è l'influenza ambientale, l'altro ciò che è presente fin dalla nascita. Come le dicevo ieri, la psiche non è affatto una tabula rasa. Noi siamo un insieme, una combinazione ben definita di geni, che sono presenti fin dai primi istanti di vita e conferiscono un carattere ben definito anche a un bambino piccolissimo. Questo è il fattore soggettivo, visto dall'esterno. Se lo guardiamo dall'interno, è come osservare il mondo. Nel mondo vediamo persone, case, il cielo, oggetti tangibili. Se guardiamo dentro di noi, vediamo immagini in movimento, un mondo di immagini, che di solito si definiscono fantasie. Eppure queste fantasie sono dei fatti. È un fatto che un uomo abbia una certa fantasia, un dato talmente tangibile che per il fatto che una certa persona ha una certa fantasia, un'altra può perdere la vita. Oppure viene costruito un ponte - queste case, che vede, all'inizio erano tutte fantasie. Tutto ciò che facciamo, tutte le case, tutto all'inizio era fantasia, e la fantasia ha una sua realtà propria. Non bisognerebbe mai dimenticarlo: la fantasia non è un niente. Certo, non è un oggetto tangibile, ma ciò nonostante è un fatto: è come una forma di energia, anche se non possiamo misurarla. È la manifestazione di qualcosa, e questo è altrettanto reale del trattato di Versailles, per esempio: dopo non esiste più, non la si può mostrare, però è stata un fatto.
(Carl Gustav Jung; "Jung parla - interviste e incontri")
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