- Garmisch Partenkirchen, 12 giugno 1926
(…) ma è meglio che io non pensi al tempo futuro - altrimenti mi rabbuio, non vedo che angustie, e mi viene una voglia matta di piantar tutto, ambizione e il resto e prendere un treno qualunque per paesi molto lontani… non sono naturalmente che vaghi sentimenti, neppure desideri, ma sono indizi di questa noia che ogni giorno sopporto e ogni giorno cresce - certamente se fossi sano, e non avessi questa mia gamba che mi impedisce tutto, e dopo 500 metri di cammino mi fa desiderare un letto nero e profondo come un precipizio, se non avessi, dico, questa infermità (e ora che viene il caldo la sento ancor di più) tutto sarebbe stato diverso e io non avrei pensato neppure a scrivere romanzi - ad ogni modo quel che è stato è stato - meglio ora andare avanti per questa via che ho scelta - dopo la partenza di mamma ebbi per altre ragioni dei giorni molto peggiori: il fatto è che quando non si vive ci si annoia e quando si vive si soffre - questo è tutto - (…) da chi? come? quando? non so - per ora mi trovo più isolato nel mondo che non un selvaggio in un'isola del Pacifico…
(Alberto Moravia, Lettera ad Amelia Rosselli)
Nessun commento:
Posta un commento