domenica 21 febbraio 2016

Ma, perché vi scrivo tutto questo?

Quanto vi sono grata della passeggiata di ieri sull'isola, Makar Aleksjejevic; che frescura, che bellezza, che verde! Da tanto non vedevo un po' di verde: quand'ero malata mi sembrava sempre che avrei dovuto morire e che, senza dubbio, sarei morta; giudicate che cosa ho dovuto provare ieri, che cosa ho dovuto sentire! Non siate in collera con me perché ieri ero molto triste; mi sentivo tanto bene, tanto sollevata, ma anche nei giorni migliori mi sento sempre triste per un che d'indefinito. Che io abbia pianto non significa nulla, né so perché piango di continuo: sento morbosamente, in modo esasperante; le mie impressioni sono morbose. Un cielo senza nubi, pallido, il tramonto del sole, il silenzio della sera: tutto questo; ma neppure io ne son certa; però ieri mi trovavo in uno stato tale da ricevere tutte le impressioni in modo penoso, tormentato, cosicché il cuore mi si è gonfiato, e l'anima sollecitava le lacrime. Ma, perché vi scrivo tutto questo?


(Fëdor Dostoevskij; "Povera gente")

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