-Torino, 13 aprile 1907
Cortese Avvocato, ieri sera ho ritrovato fra le pagine del suo libro un poco di quella fraternità spirituale che la sua offerta mi rivela. Il rimpianto di ciò che fu, e l’ansia di ciò che non è ancora, e il sottile tormento del dubbio, e l’ebrezza folle del sogno, tutte le cose belle e perfide di cui noi poeti si vive e ci s’avvelena. Non ho ancora assaporato le squisitezze dell’arte, solo ho sfiorato l’essenza, l’anima della sua poesia: un’anima un poco amara, un poco inferma. Spero che la sua fraternità non sarà più tanto silenziosa, ch'essa vorrà esprimersi in modo più diretto.
Cordialmente
Amalia Guglielminetti
(Lettera a Guido Gozzano)
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