lunedì 18 maggio 2015

Un giorno io ho perso una parola

Un giorno io ho perso una parola
sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta.
Non amo i dialoghi o le domande:
mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci.
Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c'è risposta.
Io le mie poesie le ho buttate
non avevo fogli su cui scriverle.
Poi mi si sono avvicinati strani animali
come uomini di antenate bestie da manicomio
qualcuno mi ha aiutato a sentirmi unica, mi ha guardato.
Pensavo che per loro non c'erano semafori, castelli e strade.
Questo posto sgangherato come il mio cervello che ha trovato solitudini.
Poi è venuto un santo che aveva qualcosa da dare
un santo che non aveva le catene, non era un malfattore,
l'unica cosa che avevo avuto in questi anni.
L'avrei seguito
finché un giorno non sapevo più innamorarmi.
È venuto un santo che mi ha illuminato come una stella.
Un santo mi ha risposto: perché non ti ami? È nata la mia indolenza.
Non vedo più gente che mi picchia e non vedo più i manicomi.
Sono morta nell’indolenza.


(Alda Merini)

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