È dunque necessario che di tanto in tanto la morte ponga il suo dito sul tumulto della vita onde impedirci di spezzarci? Un letargo per cui i ricordi più amari, gli avvenimenti che si direbbe debbano infrangere per sempre un'esistenza sono spazzati via da un'ala oscura che ne attenua le asprezze e li cosparge di un dorato pulviscolo, il quale conferisce anche ai più brutti, ai più ignobili un certo lustro, un certo fulgore? La natura umana è dunque di tale fattura da dover prendere la morte a piccole dosi giorno per giorno per poter continuare la vita?
(Virginia Woolf)
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