Tu sei bella, e poche son più belle
fra le ninfe dei mari e della terra;
son vesti che stan bene a chi le porta
queste tue membra soavi che, muovendosi,
sempre cadono e cambiano e scintillano,
mentre la vita in esse danza.
I tuoi profondi occhi – un duplice Pianeta:
i più saggi, se li fissano, impazziscono
per il mite e chiaro fuoco, ventilato
dai pensieri di tenera allegrezza
che, come zefiri sull’onda, fanno
della tua dolce anima il loro guanciale.
Se ogni viso che dipingi nel riflesso
dei tuoi occhi impallidisce dal piacere,
se l’anima che langue viene meno quando ascolta
il ritmo indomito della tua arpa,
non ti meravigliar se, quando parli,
di tutti i cuori deboli, il mio sia il più debole.
Come rugiada sotto il soffio del mattino,
come il mare quando i turbini lo destano,
come gli uccelli all’avviso del tuono,
come ogni cosa muta, ma nel profondo scossa,
come chi sente uno spirito invisibile,
così è il mio cuore quando il tuo è vicino.
(Percy Bysshe Shelley)
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