mercoledì 8 maggio 2013

Potrei veramente rendere quest'ora solenne

Mi sono sentito felice perché non potevo sentirmi infelice. Ho percorso la strada tranquillamente, pieno di certezza perché, tutto sommato, l'ufficio noto, la gente nota che vi lavora, erano delle certezze. Non è da meravigliare che mi sentissi libero, senza sapere da che cosa. Nelle ceste posate lungo i marciapiedi di Rua da Prata, le banane in vendita, sotto il sole, erano di un grande giallo. In fin dei conti mi accontento di ben poco: il fatto che la pioggia sia cessata, il fatto che ci sia un sole buono in questo Sud felice, banane più gialle perché hanno macchie nere, la gente che le vende e che parla, i marciapiedi di Rua da Prata, il Tago in fondo, azzurro e verde dorato, tutto quest'angolo domestico del sistema dell'Universo.
(...) Potrei veramente rendere quest'ora solenne comprando delle banane, perché mi pare che in esse sia proiettato tutto il sole della giornata come un riflettore privo di origine. Ma ho pudore dei rituali, dei simboli, di comprare cose per la strada. Le banane potrebbero essere male incartate, potrebbero essermi vendute come non devono essere vendute, perché io non saprei comprarle come devono essere comprate. Qualcuno potrebbe trovare strana la mia voce nel chiedere il prezzo. É meglio scrivere che osar vivere, anche se vivere, non è altro che comprare banane al sole, finché c'è il sole e ci sono banane da vendere.


(Fernando Pessoa; "Il libro dell'inquietudine")

3 commenti:

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  2. Io ho imparato che è bello scrivere, e vivere assieme, e sempre ci provo!
    Quelli che non scrivono e vivono vite fantastiche io li chiamo artisti della vita.

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  3. "Quelli che non scrivono e vivono vite fantastiche io li chiamo artisti della vita"... Bravissimo, mi piace, sono d'accordo!

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