"Amo tutto ciò che scorre" disse il grande Milton cieco dei nostri tempi. Pensavo a lui stamattina quando mi son destato con un grande urlo di gioia: pensavo ai fiumi e agli alberi e a tutto quel mondo notturno che egli esplora. Sì, dicevo a me stesso, anch'io amo tutto ciò che scorre: fiumi, fogne, lava, sperma, sangue, bile, parole, frasi. Amo il liquido amniotico quando sprizza dal suo sacco. Amo il rene coi suoi calcoli dolorosi e la renella e roba simile: amo l'orina che si versa calda e lo scolo che scorre all'infinito; amo le parole degli isterici e le frasi che si riversano come dissenteria e rispecchiano tutte le immagini morbose dell'animo umano, amo tutti i grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni o l'Orinoco, dove uomini pazzi come Moravagine galleggiano sul sogno e sulla leggenda in una scialuppa e affogano nella cieca bocca del fiume. Amo tutto ciò che scorre, anche il flusso mestruale che si porta via il seme infecondato. Amo gli scritti che scorrono, siano essi ieratici, esoterici, perversi, polimorfi o unilaterali. Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c'è mai fine: la violenza dei profeti, l'oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l'amaro miele che si versa nell'utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, e che perde il suo senso originario... Il grande desiderio incestuoso è scorrere all'unisono col tempo, fondere la grande immagine dell'aldilà con quella dell'hic et nunc. Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero.
(Henry Miller; "Tropico del Cancro")
come la versione aggiornata delle beatitudini di san francesco, o un siddharta per adulti, al di là del bene e del male.
RispondiEliminaCome un credo smisurato