Lontano dalle gelide contrade
sono esiliato nella primavera:
e come, incerto, sosto sul suo limite,
nelle mie mani incredule si posa
la nuova terra, luminosamente.
Accetto lo splendido dono
per plasmarlo in silenzio, e poi spiegarne
intero ogni colore; e infine offrirlo
a Te con un sorriso trepidante.
Solo posso tacere e osservare...
Una volta potei anche suonare?
Le ore sono simili a dame,
con azzurre brillanti delizie
intente a blandirmi.
Debbo dirti i miei giorni
o la mia stanza serale?
I desideri si fanno selvatici,
da tutti i quadri gli angeli mi seguono.
(Rainer Maria Rilke)
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