O colli dove nacqui, sempre v'avrò nel cuore,
distesi alla gran luce del meriggio d'estate,
silenziosi, coperti i larghi fianchi di boschi,
dov'io, fanciullo ignaro, scorrazzavo e già i primi
sogni mi tormentavano e struggimenti di gloria,
colli, oh colli ove nacqui, che svanite lontano,
oh sapessi io mai dire ciò che siete per me!
E vi rivedo ancora profilarvi nel cielo
infiammato al tramonto e riodo levarsi
su dalle coste vostre i canti che, dai filari,
lieti i vendemmiatori levavano alla brezza
della sera: rivedo me stesso ancora fanciullo,
steso nell'erba fresca, spaziar lo sguardo
perdutamente in alto, negli incendi di nubi….
Oh! Quando mi sovvengo di questi rapimenti
che chiudo in mezzo a voi m'ebbi, ancor sì fanciullo,
mi s'acqueta nell'anima ogni dubbio e confido.
distesi alla gran luce del meriggio d'estate,
silenziosi, coperti i larghi fianchi di boschi,
dov'io, fanciullo ignaro, scorrazzavo e già i primi
sogni mi tormentavano e struggimenti di gloria,
colli, oh colli ove nacqui, che svanite lontano,
oh sapessi io mai dire ciò che siete per me!
E vi rivedo ancora profilarvi nel cielo
infiammato al tramonto e riodo levarsi
su dalle coste vostre i canti che, dai filari,
lieti i vendemmiatori levavano alla brezza
della sera: rivedo me stesso ancora fanciullo,
steso nell'erba fresca, spaziar lo sguardo
perdutamente in alto, negli incendi di nubi….
Oh! Quando mi sovvengo di questi rapimenti
che chiudo in mezzo a voi m'ebbi, ancor sì fanciullo,
mi s'acqueta nell'anima ogni dubbio e confido.
(Cesare Pavese)
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