- Torino, novembre 1909
Guido molto amato,
si può sapere in che mondo vivi? Da varie parti mi si chiede di te come s'io fossi la tua custode, ed io t'ignoro peggio di altri. Ho letto sul "Viandante" il tuo "Esperimento" e ho riveduto una strada ripida di Moncalieri, un angolo chiaro di paesaggio e noi due fermi: io a udire e tu a dire il poemetto. Come rammento il tuo tono di voce nelle parole: "che importa vivere, - che giova amar?" Fatti vivo, buon fratello cattivo e oblioso; dicono che sei a Torino, ma saresti così perverso da non farti vedere da me? Non mi vuoi più bene, lo sento! Vedi, mi lamento come una modistina abbandonata dall'amante e siamo tu celebre e io quasi, senza contare che ci amiamo di un amore puro. Scrivimi se sei a Torino o altrove, anzi vieni a trovarmi: voglio dirti tante cose, tante care cose sciocche, di quelle che si dicono fra persone intelligenti. Se non ti fai vivo m'offendo, te lo giuro, e rinnego la nostra fraternità. Ti bacio su una tempia: dev'essere un po' cavata la tua tempia, credo. Addio.
Amalia
Come sta tua madre?
(Amalia Guglielminetti, Lettera a Guido Gozzano)
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