È la città che mi rende così: le visite forzate e i commiati sorridenti a gente detestabile e dozzinale, il peregrinare fra le "cose": gli automobili, i socialisti, le biciclette, i preti, i tramvay, il dottore, il dentista, il sarto, il parrucchiere, i parenti, l’Università, gli uomini che fanno schifo (tutti) e le donne che fanno pena (tutte). E ritorno a casa con le mascelle irrigidite e le falangi delle dita che cricchiano dallo spasimo nervoso. Io penso con terrore a quel che succederebbe di me, se non fossi ammalato, e dovessi riprendere un’esistenza cittadina... Ma se non fossi ammalato, non sarei, forse, anche moralmente così...
(Guido Gozzano - 1 Dicembre 1907)
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