venerdì 20 novembre 2015

Pensando, mi sono creato eco e abisso

Pensando, mi sono creato eco e abisso. Approfondendomi, mi sono moltiplicato. Il più piccolo episodio - un'alterazione della luce, il cadere contorto di una foglia secca, il petalo che si stacca ingiallito, la voce dall'altra parte del muro o i passi di chi pronuncia quella voce insieme ai passi di chi la deve ascoltare, il portone socchiuso della vecchia tenuta, il patio che si apre con un arco sulle case strette sotto il chiarore della luna - tutte queste cose, che non mi appartengono, imprigionano con corde di risonanza e di nostalgia la mia meditazione sensitiva. In ognuna di codeste sensazioni sono altro, mi rinnovo dolorosamente in ogni impressione indefinita. Vivo di impressioni che non mi appartengono, dissipatore di rinunce, altro nel mio essere io.


(Fernando Pessoa; "Il libro dell'inquietudine")

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