domenica 14 giugno 2015

Il sentimento del nulla

Per viltà sostituiamo al sentimento del nostro nulla il sentimento del nulla. Il fatto è che il nulla generale ci inquieta appena: vi scorgiamo troppo spesso una promessa, un'assenza rapsodica, un ostacolo che cade. A lungo mi sono ostinato a cercare qualcuno che sapesse tutto di sé e sugli altri, un saggio-demone, divinamente chiaroveggente. Ogni volta che credevo di averlo trovato, dovevo, dopo averlo valutato, ricredermi: il nuovo eletto aveva ancora qualche macchia, qualche punto oscuro, non so quale recesso di inconsapevolezza o di debolezza che lo riconduceva al livello degli umani. Scorgevo in lui delle tracce di desiderio e di speranza o un'ombra di rimpianto. Evidentemente il suo cinismo era incompleto. Che delusione! E proseguivo sempre la ricerca, e sempre i miei idoli peccavano in qualche punto: "l'uomo" era presente in loro, nascosto, mimetizzato o eluso. Compresi infine il dispotismo della Specie, e cessai di vagheggiare un non-uomo, un mostro che fosse totalmente penetrato del suo nulla. Era follia il suo concepirlo: non poteva esistere, la lucidità assoluta essendo incompatibile con la realtà degli organi.


(Emil Cioran)

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