mercoledì 23 gennaio 2013

Convalescenza

convalescenza:
stancarsi gli occhi
contemplando le rose

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bara wo miru
me no tsukare ya
yamiagari


(Masaoka Shiki)

L'uomo e la donna

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.

L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.

La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.

L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.

L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.

L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.

L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.

L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.


(Victor Hugo)

domenica 20 gennaio 2013

Lasciami dormire, devo finire un sogno

Per caso mentre tu dormi
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico e tu ridi
ridi senza svegliarti
così soddisfatta del tuo corpo ridi
approvi la vita anche nel sonno
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno



(Antonio Porta)

Canzone del giorno che se ne va

Che fatica mi costa
lasciarti andare, o giorno!
Te ne vai pieno di me,
torni senza riconoscermi.
Che fatica mi costa
lasciare sopra il tuo petto
realtà possibili
di impossibili minuti!

Di sera, un Perseo
ti lima le catene,
e fuggi sopra i monti
ferendoti i piedi.
Non possono sedurti
la mia carne e il mio pianto,
né i fiumi dove dormi
il tuo meriggio d'oro.

Da Oriente a Occidente
porto la tua luce piena,
la tua gran luce che sostiene
la mia anima tesa.
Da Oriente a Occidente,
che fatica mi costa
portarti coi tuoi uccelli
e le tue braccia di vento!


(Federico Garcia Lorca)

Mio è questo cuore

Mio è questo cuore,
e io godo di quanto è mio.


(Vladimir Majakovskij)

lunedì 14 gennaio 2013

Tutte le parole che raccolgo

Tutte le parole che raccolgo,
Tutte le parole che scrivo,
Devono aprire instancabili le ali,
E non fermarsi mai nel loro volo,
Fino a giungere là dove è il tuo triste, triste cuore,
E cantare per te nella notte,
Oltre il luogo ove muoiono le acque,
Oscure di tempesta o lucenti di stelle.


(William Butler Yeats; Londra - Gennaio 1892)

What arms are for


domenica 13 gennaio 2013

Come farti capire che c'è sempre tempo?

Come farti capire che c'è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
Che non è proibito amare,
Che le ferite si rimarginano,
Che le porte non devono chiudersi,
Che la maggiore porta è l'affetto,
Che gli affetti ci definiscono,
Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
Che trovarsi è molto bello,
Che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
Che nessuno vuole essere solo,
Che per non essere solo devi dare,

Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
Che adulare non è aiutare,
Che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
Che si sente col corpo e la mente,
Che si ascolta con le orecchie,
Che costa essere sensibile e non ferirsi,
Che ferirsi non è dissanguarsi,
Che chi semina muri non raccoglie niente,

Che sarebbe meglio costruire ponti,
Che su di essi si va all'altro lato e si torna anche,

Che ritornare non implica retrocedere,
Che retrocedere può essere anche avanzare,

Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c'è sempre tempo?


(Mario Benedetti)

domenica 6 gennaio 2013

Lo straniero

- Dimmi, enigmatico uomo, chi ami di più? Tuo padre, tua madre, tua sorella o tuo fratello?
- Non ho né padre, né madre, né sorella, né fratello.

- I tuoi amici?
- Usate una parola il cui senso mi è rimasto fino ad oggi sconosciuto.

- La patria?
- Non so sotto quale latitudine si trovi.

- La bellezza?
- L'amerei volentieri, ma dea e immortale.

- L'oro?
- Lo odio come voi odiate Dio.

- Ma allora che cosa ami, meraviglioso straniero?
 - Amo le nuvole... Le nuvole che passano... laggiù... Le meravigliose nuvole!

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- Qui aimes-tu le mieux, hommes énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta sœur ou ton frère ?
- Je n'ai ni père, ni mère, ni sœur, ni frère.

- Tes amis ?
- Vous vous servez là d'une parole dont le sens m'est resté jusqu'à ce jour inconnu.

- Ta patrie ?
- J'ignore sous quelle latitude elle est située.

- La beauté ?
- Je l'aimerais volontiers, déesse et immortelle.

- L'or ?
- Je le hais comme vous haïssez Dieu.

- Eh! qu'aimes-tu donc, extraordinaire étranger ?
- J'aime les nuages... les nuages qui passent... là-bas... les merveilleux nuages!


(Charles Baudelaire; "Lo spleen di Parigi")

L'unica cosa di cui ho bisogno

L'unica cosa di cui ho bisogno è di continuare a stupirmi.


(Marc Chagall)

giovedì 3 gennaio 2013

Un’ora per la pazzia e la gioia

Un’ora per la pazzia e la gioia!
Oh, furioso! Non rinchiudetemi!
(Che cos’è che mi libera così nella tempesta?
Che significano le mie urla tra i lampi e i venti rabbiosi?)

Bere i mistici deliri più in profondità che ogni altro uomo!
Oh, sofferenze tenere e selvagge...

Oh, abbandonarmi a te, chiunque tu sia, e tu a me, sfidando il mondo.
Ritornare in Paradiso! Oh, timido e femmineo.
Attirarti a me, porre su di te per la prima volta le mie labbra.
Oh, l’enigma, il nodo triplice, il gorgo scuro e profondo, tutto senza lacci, illuminato.

Andare di corsa dove finalmente c’è spazio abbastanza e aria a sufficienza!
Svincolarsi da legami e convenzioni, io dai miei, tu dai tuoi!
Trovare un nuovo e sinora impensato accordo col meglio della Natura!

Avere la bocca libera dal bavaglio!
Sentire oggi e ogni giorno che noi bastiamo come siamo.

Oh, qualcosa di mai provato, qualcosa di simile all’estasi.
Sfuggire del tutto ad ogni ancora e a ogni presa.
Andare liberi, amare liberi, precipitarsi incauti e pericolosi.
Corteggiare la distruzione col sarcasmo e con l’invito.
Ascendere, saltare verso i cieli dell’amore che mi indichi,
salire sin lassù con la mia Anima inebriata.
Perdermi, se così deve essere.
Nutrire il resto della mia vita con un’ora di pienezza e di libertà.
Con un’ora breve di pazzia e di gioia.


(Walt Whitman)

Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice

Mi accorgevo di avere la pelle d'oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana. Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.


(Sylvia Plath)