domenica 11 marzo 2012

Lento, amaro animale

Lento, amaro animale
che sono, che sono stato,
 amaro dal nodo di polvere e acqua e vento
 che chiedeva Dio nella prima generazione dell’uomo.

Amaro come questi minerali amari
 che nelle notti di esatta solitudine
 -maledetta e rovinata solitudine
 solitaria-
 si arrampicano alla gola
 e, croste di silenzio,
 asfissiano,uccidono, resuscitano.

Amaro come questa voce amara
 prenatale, pre-sostanziale, che disse
 la nostra parola, che percorse il nostro cammino,
 che morì la nostra morte,
 e che scopriamo in qualsiasi momento.

Amaro da dentro,
 da quello che sono,
 -la mia pelle come la mia lingua-
 dal primo essere vivente,
 annuncio e profezia.

Lento da secoli,
 remoto -nulla c’è dietro-,
 distante, lontano, sconosciuto.

Lento, amaro animale
 che sono, che sono stato.


(Jaime Sabines)

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