che sono, che sono stato,
amaro dal nodo di polvere e acqua e vento
che chiedeva Dio nella prima generazione dell’uomo.
Amaro come questi minerali amari
amaro dal nodo di polvere e acqua e vento
che chiedeva Dio nella prima generazione dell’uomo.
Amaro come questi minerali amari
che nelle notti di esatta solitudine
-maledetta e rovinata solitudine
solitaria-
si arrampicano alla gola
e, croste di silenzio,
asfissiano,uccidono, resuscitano.
Amaro come questa voce amara
-maledetta e rovinata solitudine
solitaria-
si arrampicano alla gola
e, croste di silenzio,
asfissiano,uccidono, resuscitano.
Amaro come questa voce amara
prenatale, pre-sostanziale, che disse
la nostra parola, che percorse il nostro cammino,
che morì la nostra morte,
e che scopriamo in qualsiasi momento.
Amaro da dentro,
la nostra parola, che percorse il nostro cammino,
che morì la nostra morte,
e che scopriamo in qualsiasi momento.
Amaro da dentro,
da quello che sono,
-la mia pelle come la mia lingua-
dal primo essere vivente,
annuncio e profezia.
Lento da secoli,
-la mia pelle come la mia lingua-
dal primo essere vivente,
annuncio e profezia.
Lento da secoli,
remoto -nulla c’è dietro-,
distante, lontano, sconosciuto.
Lento, amaro animale
distante, lontano, sconosciuto.
Lento, amaro animale
che sono, che sono stato.
(Jaime Sabines)
(Jaime Sabines)
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